Sabato 8 dicembre è il primo compleanno del Centro Culturale Casalgrande e del Teatro Fabrizio De André e l’amministrazione comunale come lo scorso anno intende dedicare questa giornata
al ricordo e agli approfondimenti sulla figura del grande poeta e cantautore genovese.
In accordo e con il patrocinio della Fondazione Fabrizio De André, presieduta da Dori Ghezzi, è quindi stato messo a punto un programma di sicuro interesse.
Tra le prime volte in Italia, infatti, sarà possibile sbirciare nella cassaforte del Centro Studi De André dell’Università di Siena, dove sono conservati e sono allo studio gli scritti di Fabrizio.
Documenti, appunti, foglietti sparsi, libri pieni di annotazioni ancora da decifrare e capire in tutti i loro riverberi e rimandi. Come ha scritto Gino Castaldo su Repubblica “Scorrendo questi fogli sembra di maneggiare antichi papiri, pergamene pregevoli, mappe di un intricato tesoro del pensiero. Lì dentro c’è tutto quello che è rimasto: l’intera vita, le parole, i pensieri di Fabrizio De André”.
Alle ore 16.00, quindi, presso sala espositiva “Incontro” si terrà la conferenza – dibattito “Sfogliando Faber … alla ricerca del poeta e del cantautore tra scritti editi e inediti”, con gli interventi dei ricercatori universitari Gianni Guastella e Stefano Moscadelli. Durante l’incontro saranno proiettate immagini e diffusi alcuni “pezzi” tra i più noti della ricchissima antologia di De André. Interverrà inoltre Massimo Bubola (che con lui scrisse alcune delle più belle canzoni contenute negli album “Rimini” e “L’indiano”), che presenterà il libro scritto con Massimo Cotto “Doppio lungo addio”. Coordinerà l’incontro Alberto Bertoni, scrittore e poeta, ricercatore presso il Dipartimento di Italianistica dell’Università di Bologna. (Per un improvviso contrattempo non potrà essere presente Edmondo Berselli, editorialista di Repubblica e l’Espresso).
A seguire si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica “Reti mediterranee, sulla scia di Fabrizio De André”, di Linda De’ Nobili e Nicoletta Diamanti. Foto su Genova, Marocco, Siria, Libano, campi profughi palestinesi con versi delle canzoni di Fabrizio De Andrè: un omaggio fotografico alla raccolta Creuza de mä, incredibile fusione di realtà e dialetto genovese, temi e musiche afro, sonorità e riferimenti mediorientali, nell’intento di sviluppare un approccio “a rete” a quel Mediterraneo tanto ricco di diversità quanto violentato e rapinato,
di risorse e di identità, di storia e di verità.
Alle ore 21.00 in teatro, concerto del gruppo musicale Amarcord; apertura in “acustico” con alcuni brani interpretati da Massimo Bubola.