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Passante di Bologna: Legambiente denuncia il Governo alla Commissione Europea

E’ già partita per Bruxelles la lettera
dell’associazione ambientalista – firmata dal
Presidente Nazionale di Legambiente, Roberto
Della Seta – che chiede alla Commissione Europea
di verificare le intenzioni attribuite al
Ministro delle Infrastrutture di violare la
normativa europea con un affidamento diretto alla società autostrade della costruzione del
Passante.

Formalmente la denuncia si presenta come un aggiornamento rispetto “al reclamo n. 4458/2003 sul tema dell’affidamento senza gara in
concessione di alcune opere infrastrutturali in Italia”.

Nelle scorse settimane, dopo oltre 4 anni, i
proponenti del Passante di Bologna sono ritornati
a chiedere l’ affidamento diretto (senza gara)
alla società Autostrade e come è stato riferito
da alcuni giornali il Ministro Di Pietro avrebbe
dato la sua disponibilità in tal senso annunciando per questo un viaggio a Bruxelles nei prossimi giorni.

“La nostra associazione – ha dichiarato Luigi
Rambelli, Presidente di Legambiente Emilia
Romagna – ribadisce la sua contrarietà a un’opera
inutile e dannosa in quanto il potenziamento
della rete autostradale contrasta con gli accordi
internazionali sulla riduzione della CO2 e con la
necessità di potenziare la rete ferroviaria che
invece, con la finanziaria, ha subito un taglio
dei fondi per i 1000 nuovi treni promessi ai
pendolari. Tra l’altro – ha aggiunto Rambelli –
il passante è un’opera che non rientra nella
concessione originaria, che per la sua dimensione
non può essere definita un “adeguamento” ma una
vera e propria nuova opera in quanto consisterebbe in un tratto autostradale a nord di
Bologna con un tracciato di oltre 40 km e una
spesa prevista di circa 1.000 milioni di Euro,
dunque di importo superiore ai limiti previsti
dalla direttiva 93/37/CEE”. La lettera di
Legambiente si conclude con un invito all’U.E. “a
valutare con attenzione la situazione degli
appalti di lavori pubblici in Italia specificamente al caso in oggetto e adottare tutti i poteri in loro possesso al fine di richiedere informazioni e chiarimenti al Governo Italiano onde prevenire ogni possibile infrazione della normativa comunitaria”.

















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