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Bretella Campogalliano-Sassuolo: sentenza Tar annulla decisione Anas

«Una sentenza della giustizia amministrativa ha annullato gli atti adottati dall’Anas riguardo alla realizzazione del collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo. Siamo tornati al punto di partenza, perdendo tempo prezioso. Ora chiediamo al ministro Di Pietro di riprendere in mano la questione, perché il territorio modenese non può attendere oltre la realizzazione di un’infrastruttura strategica attesa da decenni».


Lo afferma il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini commentando la sentenza del 24 ottobre scorso con cui il Tar del Lazio ha accolto il ricorso di una ditta privata – l’impresa Pizzarotti spa – che aveva presentato un progetto di project financing per la realizzazione dell’opera di collegamento tra l’Autobrennero e il distretto ceramico.
«Senza tornare indietro fino al 1988, data a cui risale il primo progetto preliminare della bretella – spiega Sabattini – ricordo che nel 2001 il governo Berlusconi decise di porre la realizzazione dell’intervento a carico dell’Anas, inserendo l’opera nella Legge Obiettivo, senza prevedere però la copertura finanziaria».
Nonostante nel frattempo un privato avesse avanzato la richiesta di realizzare l’intervento utilizzando proprio la Legge Obiettivo attraverso lo strumento del “Project financing”, il ministro Lunardi ha confermato nell’autunno 2004 l’assegnazione dell’opera all’Anas, la quale ha deliberato di realizzare l’opera avvalendosi dell’istituto della concessione e, nel dicembre 2005, ha approvato il progetto definitivo dell’opera, rigettando la proposta presentata da Pizzarotti. Proposta che, tra l’altro, aveva una previsione di spesa inferiore e minori tempi di realizzazione. Con la sentenza del 24 ottobre scorso il Tar del Lazio ha giudicato arbitraria e illegittima tale decisione, in quanto «nessuna disposizione normativa riservava un trattamento privilegiato al progetto dell’Anas rispetto alla proposta formulata dalla Pizzarotti, trattandosi di due metodi alternativi e concorrenti di realizzazione delle opere pubbliche».
«Insomma, siamo tornati al punto di partenza perdendo tre anni preziosi – commenta il presidente della Provincia – perché già nel 2004 un privato si era candidato a realizzare l’opera in project financing, con previsione di conclusione dei lavori nel 2008».
Che fare a questo punto? «Chiediamo al ministro Di Pietro di attivarsi per risolvere al più presto la questione, anche alla luce di quanto affermato dal ministro stesso nel dicembre 2006 quando, in sede di rivisitazione del 1° Programma delle infrastrutture strategiche, ha proposto all’Anas per la realizzazione della bretella il ricorso al project financing in mancanza della copertura finanziaria necessaria. Mi auguro – conclude Sabattini – che non ci siano ulteriori strascichi legali, perché non possiamo permetterci di spendere altro tempo prezioso. Si trovi una soluzione al più presto, passando finalmente dalle carte ai cantieri».
La storia del collegamento autostradale Campogalliano-Sassuolo – un’arteria lunga 14 chilometri e 755 metri esclusi gli svincoli, che corre parallela al fiume Secchia – risale al 1988 quando fu fatto il primo studio di impatto ambientale, realizzato dalla Società Autobrennero in collaborazione con la Provincia di Modena, al quale seguì un progetto di massima presentato nel 1992. E’ inserita in tutti gli atti fondamentali di programmazione ed è presente nell’ambito del programma delle infrastriutture strategiche approvato dal Cipe nel 2001, oltre nell’accordo inter-istituzionale firmato nel 2003 dal presidente della Regione Emilia Romagna e dal presidente del Consiglio.

Storia di un’opera attesa da 20 anni
Il collegamento autostradale Campogalliano–Sassuolo è un’opera prevista dal Prit, il Piano regionale integrato dei trasporti approvato nel 1999, e dall’intesa generale quadro firmata nel dicembre 2003 fra Stato e Regione Emilia Romagna, con una spesa prevista di 284 milioni e 767 mila euro e una copertura finanziaria Cipe 2001 di 175 milioni e 595 mila euro.
Del collegamento tra la A22 e la Pedemontana a Sassuolo si parla da diversi anni. Al 1988 risale il primo studio di impatto ambientale, realizzato dalla Società Autobrennero in collaborazione con la Provincia di Modena, al quale seguì un progetto di massima presentato nel 1992. Nel 2001 Autobrennero spa approvò un progetto preliminare (costo previsto 340 miliardi di lire, circa 176 milioni di euro) dopo che, negli anni precedenti, si era dichiarata disponibile a realizzarla inserendo l’importo nel Piano finanziario che, però, sarebbe stato attivato solo in caso di rinnovo della concessione autostradale.

Il Governo, invece, ha scelto di porre la realizzazione dell’intervento a carico dell’Anas e ha inserito l’opera nella Legge Obiettivo, senza prevedere però la copertura finanziaria.
Nel giugno 2004 l’impresa Pizzarotti ha avanzato la richiesta di realizzare l’intervento utilizzando proprio la Legge Obiettivo attraverso lo strumento del “Project financing”, con la conclusione dei lavori prevista nel 2008. Nell’autunno 2004, però, il ministro Lunardi ha confermato la scelta di assegnare l’opera all’Anas, e il Cipe nel marzo 2005 ha approvato il finanziamento.
Quindi, il 15 febbraio 2005 Pizzarotti ha presentato ad Anas una proposta aggiornata del progetto, strutturata su un nuovo piano economico e finanziario. Il 20 febbraio 2005 una delibera del cda Anas ha dichiarato l’assenza del requisito della pubblica utilità e l’1 dicembre 2005 ha approvato il progetto definitivo da realizzare tramite concessione, per una spesa complessiva di 467 milioni di euro. Contro questa decisione Pizzarotti ha presentato ricorso al Tar del Lazio, accolto il 24 ottobre scorso.
Il 16 novembre 2006 il ministero delle Infrastrutture, in sede di rivisitazione del 1° programma delle opere strategiche, aveva proposto ad Anas il ricorso al project financing per la realizzazione della bretella.

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