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L’orienteering dell’Appennino fa scuola a Roma

L’Appennino modenese e reggiano sale in cattedra e dà lezione di orienteering. Domani a Roma nel corso di un seminario nazionale promosso dall’INEA, l’Istituto Nazionale di Economia Agraria, verranno presentati i risultati del progetto di cooperazione transnazionale “Orienteering – Sport & Innovation”: l’INEA lo ha ritenuto un’eccellenza tra i progetti di cooperazione in campo ambientale.


Il progetto, finanziato dal GAL con 54 mila euro, dalla Provincia di Modena, dal Parco del Frignano e recentemente concluso, ha preso il via nel giugno 2005, a Kankaanpaa nella regione finlandese di North Satakunta, nell’ambito del programma Comunitario Leader +. Ha visto impegnati, nell’ambito di una stretta collaborazione articolata in scambi di know how, consulenze e azioni di marketing comuni, il consorzio di promozione turistica Valli del Cimone, l’associazione sportiva Ori Club Appennino e quattro club partner finlandesi.
Chi l’ha detto, infatti, che bussola e cartina sono strumenti esclusivi di boy scouts e Giovani Marmotte? Nei paesi scandinavi l’orienteering è uno degli sport più popolari e consiste, appunto, nel raggiungere determinati punti di un territorio sconosciuto con il solo aiuto di questi due strumenti. In Finlandia viene addirittura insegnato nelle scuole, poiché per riuscire in questa disciplina servono intelligenza e capacità di ragionare, oltre a una buona condizione fisica.

Proprio le caratteristiche peculiari di questa disciplina hanno portato all’incontro di due paesi agli antipodi dell’Europa e hanno coinvolto due GAL in un progetto comune: il finlandese Aktiivinen Pohjois-Satakunta e l’italiano Antico Frignano e Appennino Reggiano, appunto.

Come si è sviluppato il progetto?
L’accordo di cooperazione, siglato tra i Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano e Aktiivinen Pohjois-Satakunta è il risultato finale di un lungo percorso iniziato nell’estate 2003 con la prima visita finlandese in Appennino, poi nel 2004 con la visita in Finlandia.
Il programma, comune tra le due realtà, si è articolato in oricamp per l’avviamento dei giovani, competizioni per gli agonisti e settimane orientistiche per veterani; sono stati realizzati stages per gli insegnanti e camp per le scolaresche.
Due sono stati gli obiettivi alla base del progetto: innanzitutto quello di diffondere l’orienteering tra i giovani per radicare sul territorio questo sport; inoltre si è tentato di trasmettere conoscenze tecniche-sportive e di marketing, allo scopo di organizzare i servizi, l’accoglienza e le occasioni in grado di attrarre il turismo sportivo nord europeo nonché italiano, con particolare riferimento alla scuola.
“Orienteering – Sport e innovazione” è il primo progetto pilota del suo genere e ha raggiunto obiettivi ambiziosi anche livello nazionale, come testimonia il riconoscimento dell’INEA, che ci gratifica enormemente – sottolinea Luciano Correggi, presidente del GAL -. “Siamo stati in grado di intervenire in un settore di nicchia ed incorporarlo nella strategia di sviluppo del territorio. Il lavoro fatto finora ha colto nel segno, lasciando un segno tangibile: ha richiamato gente incuriosita dalla disciplina dell’orienteering e promosso il turismo. Il territorio Appenninico è stato arricchito nella sua interezza, e grazie allo scambio con i finlandesi sono state valorizzate le differenze culturali tra i due paesi, che devono essere comprese e sviluppate per generare il necessario livello di innovazione”.
Ma il supporto del GAL alla diffusione e al radicamento dell’orienteering nel nostro Appennino va oltre questo interessante progetto.

Infatti, con il contributo di numerosi comuni della montagna ha realizzato anche le mappe di diverse località montane sia dell’Appennino modenese (nei dintorni di Pievepelago, Fiumalbo, Lama Mocogno, Pavullo nel Frignano, Polinago, Palagano, Frassinoro, Parco Regionale del Frignano) che di quello Reggiano (zona circostante la Pietra di Bismantova, a Castelnuovo Monti).

Sempre a spese del GAL è stata acquistata tutta l’attrezzatura necessaria all’orientamento: 20 bussole, 20 tute, 20 punzoni di controllo, 20 lanterne e un computer sono stati messi a disposizione dell’associazione Ori Appennino che organizza le attività e i corsi.
“Questo progetto rappresenta il passo iniziale per diffondere l’orienteering sulle nostre montagne. L’obiettivo per i prossimi anni è quello di consolidarne la pratica e i conseguenti vantaggi per il territorio” conclude Gualtiero Lutti, direttore del GAL.
















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