Autorizzazione ad aprire le finestre solo dalle 7,30 alle 8,30, mentre è vietato per il resto della giornata; spostamento degli attaccapanni in uso ai dipendenti dagli uffici all’antibagno; obbligo di compilare ogni giorno un modulo che documenta tutte le telefonate effettuate per ragioni di servizio.
Sono alcune delle disposizioni impartite con circolari e ordini di servizio inviati dalla dirigente ai venti addetti dell’Aci Ufficio provinciale di via Galilei a Modena. Un ufficio in cui, a detta dei dipendenti che si sono rivolti alla Cisl, le difficoltà di comunicazione tra operatori e dirigente hanno creato un clima invivibile.
«La situazione effettivamente è quantomeno problematica – conferma la segreteria provinciale della Funzione Pubblica Cisl di Modena – Alle assemblee tenute con i lavoratori ci sono stati riferiti episodi e situazioni che hanno dell’incredibile».
La Cisl si chiede, ad esempio, se è possibile per la dirigente usufruire di agevolazioni e libertà che agli altri operatori non sono concesse. Le difficili relazioni sindacali hanno comportato in un’occasione l’intervento dei Carabinieri e la rimozione, ordinata dalla dirigente, dei volantini Fp-Cisl affissi all’ingresso dell’ufficio, nello spazio riservato alle comunicazioni al pubblico.
«È evidente che all’Aci Ufficio provinciale di Modena si è instaurato tra i dipendenti un clima di paura e insicurezza che ha reso le condizioni di lavoro davvero molto difficili. Nonostante ciò, grazie alla professionalità e disponibilità degli operatori gli utenti continuano a essere serviti bene. Però così non si può più andare avanti. Pertanto chiediamo l’apertura urgente di un confronto con l’amministrazione al fine di ripristinare condizioni di lavoro normali e rispettose della dignità dei lavoratori. In caso contrario – conclude la Funzione Pubblica Cisl – siamo pronti alla mobilitazione».