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Stranieri non espulsi: Pattuzzi, ‘Siamo al paradosso’

“Uniformità di giudizio e modifica urgente di una normativa che inizia a fare acqua da tutte le parti”. Il Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi commenta così l’episodio che ha visto tre extracomunitari non espulsi perché senza soldi o documenti per rientrare a casa.


“Siamo al paradosso – prosegue Pattuzzi – da una parte chiediamo alle forze dell’ordine interventi decisi per fare rispettare le regole, dall’altra le stesse forze dell’ordine vedono vanificato il loro lavoro da decisioni che lasciano l’amaro in bocca non solo a loro stesse, ma anche a tutta la cittadinanza.


Quello che spesso si ignora, o si finge di non sapere, è che secondo la legge un extracomunitario clandestino, arrestato e condannato all’espulsione, non può essere processato una seconda volta per lo stesso reato: per cui anche il tunisino, condannato ma rimesso in libertà, oggi gode di una sorta di immunità riguardo la propria clandestinità, un’immunità regalatagli proprio da una legge che voleva essere più severa.

Per questo motivo occorre – commenta Graziano Pattuzzi – una duplice azione: da una parte nei confronti dell’autorità giudiziaria affinché adotti quell’uniformità di giudizio dettata da un comune buon senso che, oggi, non esiste dal momento che non tutti i giudici interpretano la legge nella stessa maniera.


Dall’altra parte, poi, occorre un’attività in sede parlamentare affinché venga al più presto messo mano ad una legge che non può permettere che vengano spesi soldi pubblici, lavoro e rischi personali da parte delle Forze dell’Ordine per poi rivedere la sera negli stessi luoghi di prima quelle stesse facce arrestate la mattina.
Per quest’ultimo passaggio – conclude il Sindaco di Sassuolo Graziano Pattuzzi – invierò una lettera ai parlamentari modenesi, di centro destra e di centro sinistra, affinché si prendano a cuore questa situazione al limite del grottesco: i primi ad essere beffati nelle loro legittime aspettative sono i cittadini che chiedono sicurezza, subito dopo le forze dell’ordine che rischiano la propria incolumità nel tentativo, vanificato da altri, di garantirla”.

















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