I principali aspetti della nostra personalità potrebbero dipendere non solo da fattori ambientali, ma anche da specifiche differenze strutturali del cervello. Su questo stanno lavorando i ricercatori modenesi del Dipartimento di Neuroscienze del Nuovo Ospedale Civile S. Agostino-Estense di Baggiovara e della Struttura Complessa di Fisica Sanitaria dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, assieme ai colleghi dell’Università di Hull (Regno Unito), che sono a buon punto nella dimostrazione che certi caratteri della nostra personalità dipendono anche dal patrimonio genetico che ci caratterizza.
Attirata da questi studi approderà a Modena nel pomeriggio di oggi una troupe della RAI per effettuare alcune riprese ai laboratori e per un’intervista alla prof.ssa Annalena Venneri dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia che da oltre tre anni sta portando avanti specifiche indagini al riguardo assieme ai colleghi di Modena e Reggio Emilia e di Hull.
I primi risultati dello studio, che sta coinvolgendo anche il prof. Paolo Frigio Nichelli direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia, la dott. ssa Simona Gardini del Dipartimento di Neuroscienze, i dottori Luca Nocetti e Cristian Toraci dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, sono stati presentati a Chicago lo scorso giugno alla conferenza annuale dell’Organisation for Human Brain Mapping. La ricerca si è in particolare focalizzata attorno alcuni tratti della personalità, quali la tendenza alla ricerca di novità, la dipendenza, il bisogno della gratificazione, la timidezza e la tendenza ad evitare il pericolo. Tutti – secondo lo studio modenese – potrebbero essere correlati a variazioni nella struttura di determinate aree del cervello, idea per certi versi già confermata da studi precedenti su persone con danni cerebrali che hanno dimostrato come le aree danneggiate causino cambiamenti del carattere e del comportamento negli individui.