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Traumi dento-alveolari: il prof. Giannetti a Londra

Riconoscimento di prestigio per l’attività svolta dal prof. Luca Giannetti, unico ospite italiano del recente meeting annuale della British Society of Paediatric Dentistry, a Londra: qui il docente di Odontoiatria infantile ha presentato i risultati di un protocollo sperimentale condotto all’interno della struttura complessa di Odontoiatria e Chirurgia Maxillo-Facciale del Policlinico di Modena, diretta dal prof. Ugo Consolo.

Da anni infatti il prof. Giannetti è impegnato nella gestione dei traumi dento-alveolari, con particolare attenzione all’età pediatrica. Il servizio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria offre a tutti i cittadini incorsi in traumi domestici, sportivi o automobilistici elevati standard qualitativi, garantendo non solo la gestione dell’urgenza, ma anche e soprattutto la gestione dei follow up a breve e lungo termine: con oltre 130 traumi annui, e una distribuzione tra tutte le fasce di età e sesso, il servizio è tra i primi in Emilia Romagna.
Il protocollo sperimentale è volto alla riabilitazione estetica e funzionale di pazienti che sono incorsi in avulsione di uno o più elementi dentari, e si basa su un’attenta analisi pre-operatoria mirata alla valutazione dell’età scheletrica del paziente.

Va ricordato che la gestione del paziente “in crescita” è argomento fortemente controverso in letteratura, dove non esiste evidenza scientifica e dove anzi i protocolli terapeutici si fondano su esperienze personali. La gestione psicologica di questi pazienti e la ripercussione che i differenti presidi protesici hanno sulla qualità della vita sono stati oggetto di vari studi.
Controcorrente e “pionieri” in questo filone scientifico, il prof. Giannetti e i suoi collaboratori hanno optato per l’utilizzo di mini-impianti in titanio, strumenti noti per la semplicità di in-serzione, di espianto e per l’ottima reazione del paziente. I risultati dello studio sono stati accolti dalla platea londinese con interesse e numerose domande, accompagnate dal plauso della commissione giudicante che ne ha riconosciuto il merito e l’innovazione della metodica, assegnandogli il riconoscimento per la miglior relazione.
















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