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Confindustria Ceramica in merito al regolamento sul ‘made in’

Nel tardo pomeriggio di ieri il Comitato ‘Made In for Transparency’ – fortemente appoggiato tra gli altri da Confindustria Ceramica – ha raccolto la maggioranza delle firme dei Parlamentari Europei su un documento che chiede agli Stati Membri di adottare, senza indugio, la proposta di regolamento finalizzata ad introdurre l’indicazione obbligatoria del paese di origine su alcuni prodotti – tra cui le piastrelle e stoviglie – importati nell’Unione Europea. In altri termini, di obbligare i produttori di ceramica cinese, indonesiana, brasiliana – tra gli altri – a stampigliare in modo indelebile sul prodotto e sulle scatole l’indicazione del paese produttore.

“Questa posizione ufficiale del Parlamento Europeo – dichiara Alfonso Panzani, Presidente di Confindustria Ceramica – rappresenta una chiara indicazione politica volta a tutelare i consumatori, le imprese e la competitività del tessuto economico continentale, equiparandoci a quanto già accade in Nord America, Cina e Giappone. Il cardine di questa fondamentale decisione sta nel principio di consapevolezza: il consumatore è libero di scegliere il prodotto che preferisce, avendo cognizione di causa rispetto a dove è stato fabbricato”.

Una proposta di regolamentazione venne formulata ed inviata nel 2005 dalla Commissione Europea al Consiglio Europeo, dove si arenò per l’opposizione di alcuni Paesi del Nord Europa nei quali l’attività commerciale è preponderante rispetto alla fase manifatturiera.

“I recenti scandali di questa estate relativi ai troppi prodotti cinesi tossici o malfunzionanti – dichiara Alfonso Panzani – hanno convinto la maggioranza degli Europarlamentari europei; così come degno di pubblico plauso è stata l’azione del Ministro delle Attività Produttive Pierluigi Bersani e del Commercio Estero Emma Bonino, che si sono adoperati in prima persona affinché le imprese manifatturiere italiane potessero competere con armi pari sul proprio mercato domestico naturale, l’Europa”.

Questo documento, la cui quota di sottoscrittori le conferisce lo status di ‘decisione presa dal Parlamento Europeo in sessione plenaria’ – il massimo livello politico possibile –, è destinata a riaprire l’iter del marchio obbligatorio sui prodotti importati da Paesi Terzi. Adesso spetta al Consiglio dei Ministri Europei, che vede la Germania contraria, decidere su questa proposta.

“Questa è la risposta alta – conclude il Presidente di Confindustria Ceramica – dell’Italia e dell’Europa che produce e crea posti di lavoro; una risposta anche a chi, talvolta in modo folcloristico, immagina un ruolo del nostro Paese ridotto a semplice fornitore di idee e creatività per altri grandi paesi produttori nel mondo”.
















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