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Cisl su schiavi cinesi a Castelfranco

“Il blitz compiuto dai carabinieri a Castelfranco dimostra che la presenza dei cinesi non è più solo un problema di lavoro nero o irregolare, bensì una questione di ordine pubblico e controllo del territorio”. Lo afferma Pasquale Coscia, responsabile delle politiche del lavoro per la segreteria provinciale della Cisl di Modena, commentando la scoperta dei cinesi clandestini che confezionavano prodotti di pelletteria firmati.

“Questo episodio contiene molti aspetti preoccupanti – osserva Coscia – Da una parte ci sono decine di cittadini cinesi, bambini compresi, ridotti in schiavitù dai loro stessi connazionali. A fronte di quelli scovati a Castelfranco dobbiamo chiederci quanti altri ce ne sono nascosti nella nostra provincia, invisibili eppure sicuramente presenti. Ormai è chiaro che esistono anche da noi, dalla Bassa al comprensorio ceramico, da Modena alla valle del Panaro, nuclei di criminali cinesi che offrono appoggio logistico ai loro concittadini che lasciano l’Asia con la speranza di trovare un lavoro in Italia”.

Ma l’aspetto che più spaventa è l’inquinamento, lento e inesorabile, che questa misteriosa presenza rischia di provocare nell’economia e nel tessuto sociale modenese.
“C’è una filiera tutta cinese che controlla l’intero processo produttivo e distributivo, dalla materia prima al mercato. Ma ce n’è anche una cosiddetta mista, cioè qualcuno che mette in contatto i clan cinesi con imprese italiane, forse anche modenesi, alla spasmodica ricerca di costi bassissimi e profitti altissimi. È questa saldatura che va fermata ad ogni costo – dice il segretario Cisl – magari recuperando ed estendendo il progetto Spinner per l’emersione del lavoro nero e irregolare. È quanto mai necessario allargare i controlli sia a monte che a valle della filiera, chiamando gli imprenditori italiani a rispondere in solido di tutte le piccole e grandi illegalità. In attesa di questo intervento, che richiede un grande sforzo e il coinvolgimento di tutti gli enti preposti, è se non altro incoraggiante il segnale di attenzione della comunità locale che – conclude Coscia – ha consentito alle forze dell’ordine di portare a termine con successo un’operazione tanto delicata e difficile”.

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