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A Lama Mocogno la IIa edizione di ‘Cibo della Terra’

Domenica 7 ottobre, dalle 10, a Lama Mocogno seconda edizione del concorso sul “Cibo della Terra:il miglior letame”. La singolare competizione si svolge nell’ambito della manifestazione “Parmigiano- Reggiano da gustare” e alla premiazione partecipa Carlo Petrini, presidente del movimento internazionale Slow Food.

“E’ un concorso “eccezionale” che alcuni potranno considerare divertente o bizzarro – osserva Graziano Poggioli, assessore all’Agricoltura e alimentazione della Provincia di Modena – ma che tratta un tema molto serio: la capacità di produrre e utilizzare un buon letame è indispensabile per il mantenimento della fertilità dei terreni dell’azienda agraria, è un patrimonio e una risorsa importantissima per il mondo agricolo che non deve andare perduta”.
Sono una ventina le aziende agricole che hanno aderito al concorso e provengono dai Comuni di Zocca, Fanano, Serramazzoni, Lama Mocogno, Montefiorino e Pavullo. Il concorso quest’anno si arricchisce della produzione del letame di vacca Bianca Modenese, di allevatori tradizionali e biologici e di trattamenti del letame come il “Terricciato Reggiano” e il “Cumulo Biodinamico”. Gli esperti della giuria nell’attribuzione del punteggio tengono conto dell’analisi chimica, ma effettuano anche una valutazione visiva, morfologica e olfattiva dei singoli campioni.
“Il nostro mondo agricolo – aggiunge Poggioli – è in continua evoluzione, ma c’è anche confusione e necessità di cambiamento, per questo occorre ed è fondamentale riscoprire il “sapere dell’agricoltura”, cioè l’arte di coltivare i campi e allevare animali a cominciare dalla conoscenza del letame, che ne consenta una maturazione e un utilizzo “cosciente”. Ciò al fine di evitare impatti negativi sull’ambiente, ma ancor di più per sfruttare correttamente le caratteristiche del letame ai fini produttivi delle aziende agricole e per la produzione di cibi più sani, puliti e giusti come devono essere tutte le nostre produzioni di eccellenza, ad iniziare dal Parmigiano Reggiano, in questo caso di Montagna, di Bianca Modenese, da agricoltura biologica”.
La giornata sarà arricchita dalla partecipazione del Gruppo Teatrale “Koinè” e da eventi sportivi come il Campionato italiano di lancio del formaggio. L’iniziativa è promossa in collaborazione tra il Comune di Lama, la Provincia di Modena, la Comunità montana e il Parco del Frignano, Slow Food, le Cooperative e i Consorzi Parmigiano Reggiano e del Prosciutto di Modena.

Monitoraggio con satelite
In provincia di Modena si stima una produzione di letame di un milione e 170 mila metri cubi all’anno. Mentre il liquame portato sul suolo agricolo è di poco inferiore ai due milioni e 200 mila metri cubi. Complessivamente si tratta di tre milioni e 500 mila metri cubi di reflui zootecnici. Il peso vivo animale che produce tali volumi è complessivamente pari a 77 mila tonnellate (circa 110 mila bovini e 450 mila suini). In questi reflui sono contenuti 7.400 tonnellate di azoto che, regolarmente autorizzate, vengono portate sul suolo con le operazioni di spandimento dei reflui zootecnici.
La superficie autorizzata allo spandimento in provincia è di circa 55 mila ettari di cui 46 mila in zona non vulnerabile e 9 mila in zona vulnerabile, cioè un’area dove c’è il rischio di inquinamento delle acque sotterrane.
La Provincia ha messo a punto un sistema di monitoraggio dello spandimento di liquami e letami sia ai fini di una riduzione dei rischi ambientali, ma anche per consentire alle aziende agricole un uso sempre più corretto e più efficace sul piano agronomico.
Il progetto, denominato Mosaico, impiega tecnologie proprie della cosiddetta agricoltura di precisione. Il sistema, infatti, consiste nell’applicazione di apparecchiature sulle motrici e sui carri botte dei liquami che, attraverso la ricezione di segnali inviati dai satelliti, riescono a elaborare le coordinate geografiche del punto in cui si trovano e a realizzare una mappa dei percorsi effettuati per lo spandimento. Avere una traccia completa di tutte le operazioni è in primo luogo utile all’azienda per valorizzare al meglio l’impiego in agricoltura, ai fini della concimazione, dei reflui animali nel rispetto delle regole e dell’ambiente.

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