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Sassuolo: genitori P.Levi insistono, baby bullo aveva scacciacani

“Devono intervenire i servizi sociali, io non sono tranquillo”, è quanto ha affermato questa mattina il genitore di uno dei ragazzi che frequentano la prima media nell’istituto Primo Levi di Sassuolo dove sabato scorso un ragazzino di 11 anni, figlio di extracomunitari, è stato sorpreso con una pistola nello zaino, la scuola ha poi avvertito i Carabinieri che hanno detto che la stessa era una pistola giocattolo.

L’accaduto quindi presenta lati oscuri, su tutti la natura dell’oggetto che il ragazzino aveva con se, i Carabinieri hanno parlato di una pistola giocattolo mentre la professoressa di francese che ha scoperto la vicenda ha parlato di una pistola di metallo, molto pesante, con il bollino rosso abraso, una descrizione che fa pensare ad una scacciacani, ovvero una vera e propria pistola con la canna otturata.


In mattinata alcuni genitori hanno avuto un breve incontro informale con il preside dell’istituto, Mauro Nicolini, che ha già provveduto a sospendere per una giornata il ragazzino, assente oggi ma già domani nuovamente sui banchi.



“Credo sia inutile la sospensione per un solo giorno, per un mese o anche per un anno – prosegue il genitore – è un ragazzino che ha dei problemi già dalle elementari e che deve essere aiutato. Una vicenda che non ha niente a che fare con il razzismo e la difficile integrazione che spesso si vive a Sassuolo. Secondo l’uomo “i genitori del bambino sono brave persone ben inserite nella realtà di Sassuolo, ma è evidente che non riescono a gestire l’esuberanza del figlio”.
A suffragare l’ipotesi che si trattasse di una scacciacani c’è anche il racconto di un bambino che ha visto l’arma e i proiettili che erano contenuti nel caricatore, pallottole con il bollino verde.
Intanto c’è chi ha già preparato volantini che domani alle 13 verranno distribuiti tra i genitori davanti alla Primo Levi per far conoscere a tutti quello che è successo sottolineando che, anche se fosse confermato che si trattava di un giocattolo, vogliono incontrare il Preside a cui chiedono provvedimenti disciplinari.

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