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Reggio E.: ‘Guarda Un Po’, la Patafisica sul grande Fiume

Guarda Un Po apre la mente, Guarda Un Po varca i confini, Guarda Un Po muta le prospettive. Scende in campo il genius loci della Bassa reggiana, la ragione al confine tra sogno e follia. L’Università del Po, sotto l’egida di “Luisa”, Universita delle Scienze Anomale, organizza infatti per ottobre una sorta di “master” in quattro giorni di spettacoli svitati, lezioni di scienze anomale, performance surreali, incontri patafisici e grande teatro.


Guastalla, Gualtieri e Boretto, tre “icone” della pianura profonda percorsa dal grande fiume, propongono l’iniziativa grazie a una collaborazione stretta con la Provincia di Reggio Emilia e il suo Coordinamento dei teatri, la Regione Emilia Romagna, il Ministero per i Beni e le Attività culturali e con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Reggio Emilia “Pietro Manodori”.



Ermanno Cavazzoni, Alessandro Haber, Teatrino Giullare e Paolo Rossi sono i protagonisti della parte teatrale del progetto, cui si affiancano performance per le piazze, ivi compresa la “Nave dei Folli”, in navigazione con una motonave in partenza dal porto di Boretto. In più lezioni di Fiorello Tagliavini, Remo Melloni e Afro Sommenzani, a circoscrivere il territorio verosimile dell’irrazionalità scientifica della patafisica. I docenti sono tutti illustri ed esperti delle più svariate metamorfosi del banale contemporaneo, uomini di spettacolo e varietà.


Guarda Un Po si svolgerà dall’11 al 14 ottobre 2007. Ermanno Cavazzoni proporrà Musica naturale dei giganti al Ruggeri di Guastalla, Teatrino Giullare metterà in scena Finale di partita di Samuel Beckett nel Palazzo Bentivoglio di Gualtieri, Haber e i poeti di e con Alessandro Aber sarà allestito al Teatro Comunale di Boretto e Paolo Rossi chiuderà a Guastalla con il suo “Le scienze immaginarie”.



Le basi di questa esperienza sono solidissime e di origine controllata: il nume tutelare di UnPo (Università del Po), istituzione associata alla prestigiosa L.U.I.S.A. (Libera Università Internazionale di Scienze Anomale) e che ha come obiettivo programmatico lo studio delle Scienze anomale, è nientemeno che Raymond Queneau, il grande scrittore francese. Egli intraprese infatti all’inizio degli anni ‘30 uno studio su una schiera di “paranoici reazionari e chiacchieroni rimbambiti” che chiamò “Fous littéraires”, autori editi le cui riflessioni non rimandavano a dottrine anteriori e non avevano riscosso alcuna eco.
Ne presentò i deliri in un’opera intitolata: Enciclopedia delle scienze inesatte e per molti anni ricercò le tracce di questi “eterocliti”, come in seguito preferì definirli per non confonderli con i “pazzi del manicomio, fino a scrivere un manoscritto di 700 pagine “impubblicabile e impubblicato, né finito né incompiuto”, rifiutato da Gallimard e Denoël. In seguito alcuni brani di questo manoscritto confluirono nel romanzo Les enfants du limon (1938). Solo di recente (2002) il manoscritto integrale di Queneau è stato edito da Gallimard.



Siamo quindi all’interno di un vasto campo di ricerca in cui rientrano da un lato gli studi condotti da “mattoidi scienziati”, dall’altro le scienze partorite dalla sofisticata e dirompente inventiva di scrittori e artisti. Il programma di studi comprende quindi anche spettacoli paradossali vicini ai concetti della Patafisica, scienza che, contrariamente alle altre scienze, non si occupa delle regole ma piuttosto delle eccezioni. Il suo primo docente è considerato il Dottor Faustroll, noto per aver calcolato “la superficie di Dio”.

L’Università del Po è un’università “a distanza”, per prendere le distanze e mantenerle, dalla realtà contemporanea, e intende a tal fine ripercorrere gli innumerevoli e mutevoli aspetti della banalità, della ovvietà, persino della fatuità, alla ricerca del buon senso.

Per frequentarla non è prevista la redazione di alcuna tesi di laurea, e neppure verrà richiesto di sostenere esami, sostituiti entrambi dall’autocertificazione.



Gli spettacoli

Musica naturale dei giganti, ideazione e voce narrante di Ermanno Cavazzoni, con musica e voce cantante di Antonio Borghini,
Mirko Sabatini e Vincenzo Vasi, raccontala vita quotidiana dei giganti cavallereschi, con le anomalie sessuali, le intemperanze, le idealità filosofiche eccetera… E verrà eseguita quella musica che era nel loro gusto, cioè magniloquente: i giganti amavano la grande opera lirica, i vasti complessi orchestrali, ma se erano loro a doverla eseguire allora usavano mezzi elementari e infantili, chitarrini, fischietti, pernacchiette, muggiti di mucche, pistole spaziali, ranocchie elettroniche ecc. perché questa era la loro debole mentalità.



Teatrino Giullare presenta una magistrale trasposizione della celebre piéce beckettiana Finale di partita, tassello di un progetto vincitore del Premio speciale Ubu 2006, sviluppato dalla compagnia bolognese per svolgere un’indagine contemporanea di alcuni importanti classici del Novecento attraverso una visione inedita che sperimenta l’uso di artifici e filtri per ricercare ed esaltare la natura più intima dei testi.



Haber e i poeti è un omaggio a Bukowski, alla sua letteratura e alla sua vita a metà strada fra il concerto e il teatro, le poesie e le lettere di Bukowski. L’interpretazione di Alessandro Haber incontra la creazione estemporanea di Marco di Gennaro al pianoforte e da Luca Velotti al sax tenore soprano e clarinetto, in un dialogo acceso ma affettuoso, mai romantico, malinconico e al tempo stesso ironico. Un vero e proprio film fatto di sensazioni forti, risate, tragedia e grande lirismo: Buk e le donne, Buk e i “colleghi prestigiosi”, Buk e la musica, Buk contro le falsità della cultura dominante.
Lo spettacolo di Paolo Rossi è dedicato alle scienze immaginarie, all’anomalia e all’assurdo di teorie altisonanti e iperboliche, il tutto attraverso un’interpretazione volutamente paradossale e giocata sul metaforico. La spiccata istrionicità dell’attore gli permette di realizzare voli pindarici e improvvisazioni che attraversano i più diversi campi del sapere. Lo spettacolo di Rossi non si presenta in modo strutturato, ma piuttosto vuole essere un’interpretazione che, utilizzando spesso anche l’improvvisazione, rende in maniera molto efficace l’atmosfera di tutto il festival.



Per prenotazioni ed informazioni:

IAT Guastalla 0522.219812;
Provincia di Reggio Emilia 0522.444446 – 444441 – 444421

Teatro Guastalla: 0522. 839757

Comune di Gualtieri: 0522.221829
Teatro Boretto: 0522. 964221- 965601.

















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