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Modena: l’incontro sul piano di risanamento dell’aria

Funziona il servizio Cityporto avviato di recente dagli enti locali a Modena per consegnare le merci nel centro storico della città. Nel mese di settembre sono state effettuate 228 spedizioni per un totale di 2151 colli, in costante aumento, tant’è che la prossima settimana arriveranno altri due mezzi per potenziare il servizio.

L’esperienza del CityPorto è solo uno degli interventi strutturali sul traffico già avviati, previsti dal Piano di risanamento di cui si è parlato in un incontro nella sede della Provincia che si è svolto oggi nella sede dell’ente. Hanno partecipato, tra gli altri, i rappresentanti di Comuni, Arpa, Agenzia per mobilità e associazioni di categoria (Cna, Coldiretti, Confcooperative, Confindustria, Apmi, e Confesercenti.
Nel corso dell’incontro Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente, ha illustrato le azioni previste tra cui spiccano, oltre allo sviluppo del CityPorto, tutte le altre proposte per ridurre l’impatto del traffico come i nuovi orari per il carico e lo scarico delle merci, la riorganizzazione del trasporto pubblico e la progressiva estensione delle limitazioni al traffico dei mezzi più inquinanti.
“Il traffico – ha sottolineato Caldana – resta una delle principali cause della cattiva qualità dell’aria. Per migliorare la situazione sono utili gli interventi di emergenza come il blocco dei mezzi più inquinanti ma occorre avviare anche un’azione decisa e coordinata tra diversi soggetti pubblici e privati di medio periodo per agire sulle cause strutturali. Il Piano indica le azioni che riteniamo necessarie, i soggetti competenti e le opportunità di finanziamento”.
Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto sulla manovra antismog. Finora sono nove i Comuni modenesi che hanno aderito con diverse articolazioni: Modena, Carpi, Castelfranco Emilia, Fiorano, Formigine, Maranello, Sassuolo, Savignano e Vignola.
Sulle modalità della manovra è emerso il problema dell’omologazione dei filtri antiparticolato che possono esser installati sulle vetture diesel Euro 2 per evitare il blocco previsto da gennaio. Un’omologazione che per problemi burocratici, di cui il Governo si sta già occupando, è praticamente impossibile da ottenere. A questo proposito Caldana ha annunciato l’avvio di un tavolo tecnico per risolvere il problema in tempi utili per consentire agli automobilisti di continuare a circolare installando i filtri, come peraltro previsto dalle ordinanze dei Comuni.
Dalla relazione di Luisa Guerra dell’Arpa, infine, è emerso che l’andamento delle concentrazioni delle polveri sottili nell’aria sono stazionarie anche se solo nel 2006 i superamenti dei limiti previsti dalla normativa a tutela della salute dei cittadini si sono verificati 130 volte in via Giardini a Modena e 101 volte a Carpi, mentre le legge prevede un massimo di 35 superamenti. Oltre i limiti anche il biossido di azoto e l’ozono, bene invece il benzene e monossido di carbonio. E nei prossimi giorni entrerà in funzione, come previsto dal Piano provinciale, la centralina di rilevamento al Parco Ferrari di Modena delle pm 2,5 ancora più sottili, quindi più pericolose, delle pm 10 le sole rilevate finora.

Cosa preve il piano della Provincia
Nuovi orari per le operazioni del trasporto merci, bus navetta per i poli industriali, autobus a chiamata, controlli sulle emissioni delle imprese e l’estensione dei blocchi dei veicoli più inquinanti. Sono solo alcune delle proposte contenute negli indirizzi del Piano di risanamento dell’aria approvato lo scorso anno dalla Provincia di Modena.
Previste anche azioni rivolte al settore produttivo come la riduzione dell’utilizzo di solventi organici e la realizzazione di aree produttive ecologicamente attrezzatene.
Oltre a rivedere tutto il sistema di monitoraggio dell’aria (con l’aggiunta dei controlli delle pm 2,5, polveri più sottili e pericolose delle pm 10 rilevate finora), il documento prevede il potenziamento dei servizi di trasporto pubblico in particolare per le scuole e le imprese, arrivare ad almeno 100 imprese che adottano l’esperienza di trasporto collettivo dei dipendenti, già sperimentata con successo dalla Tetrapak di Modena.
Poi ci sono i contributi per installare caldaie ad alta efficienza, per convertire l’auto a metano o gpl, l’acquisto di mezzi elettrici e le piste ciclabili.
Il Piano riguarda tutta la Provincia, anche se individua due zone considerate più a rischio dove sarà messa in campo un’azione più decisa: i comuni di Modena, Bastiglia, Bomporto, Campogalliano, Carpi, Castelfranco Emilia, Castelnuovo Rangone, Nonantola, S.Cesario, Soliera e Spilamberto e il distretto ceramico (Sassuolo, Castelvetro, Fiorano, Formigine e Maranello).
















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