Nel corso di una vasta operazione condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Terni e coordinata dalla Procura della Repubblica di Terni, è stata smantellata un’articolata cellula della criminalità organizzata cinese, dedita ai reati di riduzione in schiavitù, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, favoreggiamento all’ingresso di clandestini nel territorio italiano da destinare al meretricio, associazione per delinquere finalizzata al compimento reiterato dei reati di sostituzione di persona e falsità.
L’operazione, denominata ‘Zhu nian’ che in cinese significa l’anno del maiale, è iniziata nel settembre 2006 quando i carabinieri si sono accorti dell’escalation cinese nell’aprire case di appuntamento nel capoluogo ternano
Secondo quanto riferito dai militari, infatti, l’organizzazione era operante per lo più nel ternano ma era articolata in numerose provice d’Italia.
Il monitoraggio di alcuni cittadini cinesi ha permesso di individuare una vera e propria organizazzione che provvedeva al reclutamento nella madre patria e nella città di Milano di clandestine da avviare alla prostituzione. Le straniere, tutte giovanissime con età dai 20 ai 30 anni, venivano quindi fornite di documenti falsificati ad hoc, che l’organizzazione reperiva tramite il pagamento di somme che oscillavano dai 1000 ai 5000 euro a seconda del tipo di documento e del periodo di validità. Documenti che, una volta comperati dalle vittime, venivano immediatamente requisiti dall’organizzazione che chiedeva di riscattarli a cifre superiori al prezzo di acquisto, costringendo le ragazze a prostituirsi per rientrarne in possesso.
Dalle indagini è emerso che le donne venivano per lo più reclutate in Cina, nelle regioni del Liaoning, Zhejiang e dello Jangxi, tramite personaggi che promettevano loro un posto di lavoro in Europa, vitto e alloggio ed in alcuni casi di poter partecipare attivamente come gestori di attività commerciali.
A finire in manette nove pregiudicati, di età compresa tra i 25 e i 35 anni, nullafacenti e irregolari nel territorio dello stato italiano. L’operazione ha visto impegnati, dall’alba di sabato, circa 100 carabinieri, operanti nelle città di Terni, Roma, Rerracina, Viterbo, Sora, Perugia, Udine, Vigevano, Gallarate, Legnano, Mantova, Fossano, Vercelli, Reggio Emilia, Ferrara, Bologna, Sassari, Foggia e Cervia.


