In merito allo spiacevole episodio verificatosi al Parco Ducale di Sassuolo ci sembra doveroso ribadire che, per quanto l’episodio in se stesso possa essere increscioso, riflette tuttavia quella che è l’attuale realtà sassolese; rappresenta il risultato di anni di politiche sociali e relative all’immigrazione decisamente approssimative.
Da sempre Sassuolo ha dovuto confrontarsi con diverse tipologie di immigrazione e, ci consenta la Signora, i sassolesi non sono razzisti per natura.
Purtroppo l’impressione è che negli ultimi anni il problema sia stato deliberatamente sottovalutato; non si è voluto tener conto delle indicazioni e delle esigenze dei cittadini e si è preferito procedere sulla strada dell’ integrazione forzata ( con risultati che oggi sono ben visibili agli occhi di tutti) piuttosto che puntare a garantire una semplice, civile convivenza, ritenendo probabilmente questo un obbiettivo non abbastanza ambizioso.
Nel nome di una fantomatica integrazione abbiamo assistito a forzature, prese di posizione ma, soprattutto, ad uno sperpero di denaro pubblico che non hanno certamente contribuito a stemperare le tensioni anzi, hanno portato ad accentuare i motivi di contrasto.
Se l’intento era quello di inserire senza eccessivi traumi i nuovi arrivati, ci dispiace dirlo, ma si è miseramente fallito e quanto accaduto, se ce ne fosse ancora bisogno, ne è un ulteriore conferma.
L’unica cosa che possiamo augurare alle Signora e ai suoi figli(come ai nostri del resto) è che questo triste episodio, ennesimo campanello di allarme, non rimanga ancora una volta inascoltato, che si decida finalmente di cambiare strada perché, in caso contrario, questo tipo di episodi, per quanto deplorevoli, sono purtroppo destinati a ripetersi.
COMITATO QUARTIERE DI BRAIDA