martedì, 30 Aprile 2024
13 C
Comune di Sassuolo
HomeAttualita'Inizia l'Odissea spaziale dei tardigradi modenesi





Inizia l’Odissea spaziale dei tardigradi modenesi

Cont-down per i tardigradi modenesi in missione per lo spazio. I minuscoli invertebrati studiati presso i laboratori del Dipartimento di Biologia Animale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia saluteranno Modena venerdì 7 settembre per giungere ad Amsterdam presso la Acta Free University della capitale olandese, dove i circa 2500 esemplari verranno accolti e sistemati nei contenitori di cui saranno ospiti per tutto il viaggio.

Da qui, presi in consegna dall’ESA, verranno trasferiti nel Kazakistan, a Baikonur, presso la base da dove verrà lanciata il prossimo 14 settembre la capsula Foton M3, che darà accoglienza per tutto il viaggio a questi singolari animali, dalle spiccate peculiarità biologiche.
Animali molto diffusi, ma dal nome sconosciuto ai più, i tardigradi sono microscopici organismi che possiedono la particolarità di sopravvivere naturalmente in condizioni di totale essiccamento, di congelamento (anche a bassissime temperature), di forti pressioni idrostatiche e di elevate dosi di radiazioni.
Sono queste caratteristiche che li hanno fatti scegliere dall’ASI – Agenzia Spaziale Italiana per esperimenti da condurre a bordo del veicolo russo, nell’ambito del Progetto nazionale MoMa (“Applicazioni Biotecnologiche dalle Molecole all’Uomo: La Ricerca Spaziale applicata al miglioramento della qualità della vita della popolazione anziana”), finanziato dall’ASI e coordinato dall’Università di Udine, finalizzato all’individuazione di misure per prevenire le conseguenze delle radiazioni ed alla comprensione degli effetti della microgravità sugli organismi.
Il ritorno a terra, previsto dopo 12 giorni, sarà l’inizio per gli studi che coinvolgeranno i ricercatori dell’Ateneo di Modena e Reggio Emilia che dovranno subito mettersi al lavoro per svolgere le fondamentali analisi tese in particolare a valutare l’effettiva sopravvivenza degli animali, l’espressione di particolari proteine (Heat shock proteins), il dosaggio dell’attività di enzimi strettamente correlati agli stress e l’individuazione di eventuali danni al DNA.

Nell’ambito di MoMa sarà compito della unità di ricerca modenese, in collaborazione on la dott. ssa Maria Angela Rizzo dell’Università Statale di Milano, sviluppare il Progetto ASSC-TARSE: “Utilizzando – spiega la prof. ssa Lorena Rebecchi, professore associato di Zoologia alla facoltà di Bioscienze e Biotecnologie e responsabile dell’unità di ricerca dell’Ateneo emiliano – tardigradi, raccolti nella nostra provincia, selezionati ed allevati in laboratorio, sarà possibile carpire i segreti delle molecole che consentono a questi piccoli animali di resistere a stress non sopportati dalla maggior parte degli altri animali. Attraverso il confronto fra esperimenti a terra, in cui tardigradi attivi o essiccati (ma in grado di tornare alla vita attiva quando reidratati) sono esposti a microgravità simulata o ad irradiazione, ed esperimenti condotti a bordo del Foton – M3 pensiamo di poter individuare e caratterizzare molecole utilizzabili per la conservazione a lungo termine di organi e tessuti, per la salvaguardia della salute umana e come contromisure di effetti negativi di stress”.

Le finalità generali del progetto MoMa sono legate, infatti, allo studio delle cause dell’invecchiamento: attraverso l’indagine sugli effetti dell’ambiente spaziale sulla struttura e sulla funzione delle molecole biologiche, sulla fisiologia cellulare, sulla fisiologia di piccoli animali e sull’uomo si tenta di raggiungere il duplice obiettivo di sviluppare da un lato contromisure innovative per la salute degli astronauti in ambiente extraterrestre e trovare dall’altro soluzioni ai problemi legati all’invecchiamento.
















Ultime notizie