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Bilancio climatico estate 2007 a Modena

Stamane la vetta del Monte Cimone imbiancata sembra ammonirci – come recitava una canzone in voga alcuni anni fa – “L’estate sta finendo”, quasi che oltre al danno si aggiunga la beffa: monti verdi a Natale e imbiancati a tarda estate.

Ma l’estate 2007, terminata dal punto di vista meteorologico il 31 agosto, come è stata? “Anziché il consueto resoconto – dicono Luca lombroso, Salvatore Quattrocchi e Giulia Silvestri , gli esperti dell’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dei Materiali e dell’Ambiente dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia – abbiamo pensato di stilare una cronaca a commento delle statistiche di quella che appare una calda e secca estate di inizio dell’era del global warming”.

Estate fresca? Si fa per dire! Già durante la stagione i numeri sembravano dirci ben altro: 54 giorni con temperature oltre i 30°C alla stazione di Piazza Roma (conteggio peraltro che anche a settembre può essere ritoccato) rendono l’idea di quanto calda e lunga sia stata questa estate. Non è stata terribile come il 2003 (80 giorni oltre i 30°C), ma peggio delle pur calde estati 2006 (51 giorni oltre i 30°C), 1998 (52), 1994 (49) e vicina al 1950 (60 giorni oltre i 30°C). Addirittura al Campus Universitario di via Campi a Modena il conteggio sale a 70. Per non parlare del giorno più caldo dell’anno: i 35.8°C del 20 luglio 2007 (ore 17.00 solari, ovvero ore 18.00 con l’ora solare), che salgono a 38.1°C al Campus universitario (registrati il 16 luglio).

“Non sono – commentano Luca Lombroso, Salvatore Quattrocchi e Giulia Silvestri – valori da record, ma prima che il riscaldamento del clima fosse inequivocabile avevano frequenza di non oltre un paio di volte a decennio, mentre ora è la normalità delle più calde giornate estive modenesi e ovviamente anche reggiane”.
E ora i crudi numeri delle statistiche confermano: è stata un’estate calda; non record assoluto, ma molto calda. La temperatura media mensile di giugno (23.8°C) e di luglio (26.9°C), anche senza aver raggiunto punte record sono oltremodo elevate e in entrambi i casi nelle rispettive “top ten”. E agosto? Agosto segna un ragguardevole valore di 24.7°C: nessun record, ma la media del periodo 1971-2000 dovrebbe vedere il mese delle vacanze a mezzo grado in meno, 24.3°C e perciò anche agosto ha chiuso oltre la media.

A questo punto l’aritmetica dell’estate è semplice: la temperatura media estiva ha segnato 25.1°C. La climatologia (almeno pre-riscaldamento globale, il periodo di riferimento 1971-2000) indica per Modena 23.5°C, e quindi il 2007 è stato di ben 1.6°C più caldo del “normale”. E’ invece perfettamente in linea con la media dei primi 7 anni del XXI secolo, un periodo ancora troppo breve per essere rappresentativo ma che già ci dice molto sul clima mutato: le estati di inizio millennio sono un grado e mezzo più calde del passato. E, per usare un termine sportivo, il 2007 sfiora il podio: è la quarta estate più calda di sempre (o almeno dalla nascita dell’Osservatorio Geofisico universitario) per i modenesi. Peggio solo il 1950 (25.4°C), il 1998 (25.6°C) e il terribile 2003 con ben 28°C.
Non è andata meglio per le piogge: l’ultima vera pioggia i modenesi e i reggiani la videro il 12 giugno scorso, e solo grazie all’abbondanza delle piogge di giugno il totale pluviometrico al 31 agosto è un po’ meno disastroso del 2006: 303.5 mm quest’anno, 231.8 mm lo scorso anno, mentre in condizioni “normali” se ne dovrebbero registrare almeno 380. Il bimestre luglio-agosto ha visto il pluviometro di piazza Roma raccogliere soli 13 mm, 13 miseri litri per metro quadrato. Solo 6 volte, dai tempi del Bianchi che fondò nel 1826 l’Osservatorio Geofisico universitario (con misure utilizzabili dal 1830), lo stesso bimestre è risultato più secco. Preoccupante poi guardare al deficit pluviometrico del biennio 2006-2007 (o meglio dal 1/1/2006 al 31/8/2007): mancano all’appello oltre 350 mm, che ne fanno uno dei bienni più siccitosi in assoluto.

E allora, l’estate è stata calda o fredda? “Calda, ovviamente, dicono i numeri! Oltre che siccitosa ed anche relativamente ventosa – continuano l’esame climatologico Luca Lombroso, Salvatore Quattrocchi e Giulia Silvestri – tanto da assumere i connotati più di un clima torrido desertico piuttosto del caldo afoso e appiccicoso del passato”.
Ma allora, ha torto chi dice che è stato freddo? “Dal punto di vista statistico e climatologico sì! Ma ad uno sguardo più dettagliato – proseguono Luca Lombroso e Salvatore Quattrocchi – il grafico giornaliero dell’estate è veramente bizzarro: lunghi periodi caldi intervallati da improvvise quanto brevi diminuzioni di temperatura, in almeno 5-6 occasioni, in particolare a inizio giugno, inizio agosto, attorno al 21 agosto quando il termometro è sceso a soli 20.3°C di temperatura massima. Per i curiosi delle statistiche durante il föhn del 19 gennaio si salì a 22.4°C: ossia, un giorno nel cuore di gennaio è stato più caldo di un giorno di fine agosto! Episodio curioso di cui comunque esiste un precedente nel 1974 (allora il giorno 20/1/74 si segnarono 17.9°C e il 21 17, mentre il 28/8/1974 il termometro non salì oltre i 16°C e resta tuttora il giorno con massima più fredda per tutti i mesi di agosto). Mai, invece, nello stesso anno una massima di gennaio è stata superiore alla più fredda massima di luglio, ma non è detto che anche questo “tabù” non venga abbattuto!”

A questo, ed altro, dovremo infatti abituarci in un clima che si scalda ma si fa anche più estremo. “Soprattutto – concludono Luca Lombroso, Salvatore Quattrocchi e Giulia Silvestri – ci si dovrà adattare ad estati dalle caratteristiche uguali o peggio (cioè più calde e siccitose) delle attuali, come indicano gli scenari futuri dell’IPCC per l’Europa. Del resto l’attuale irruzione fredda non è che una nuova parentesi. I termometri, scesi a soli 10.7°C questa mattina (05 settembre) al Campus di Ingegneria di Modena e a 13.0°C all’Osservatorio Geofisico di Piazza Roma, ovvero 5°C sotto le medie stagionali, sono destinati a risalire sia pure gradualmente e i pluviometri dopo i 30.6 preziosi millimetri raccolti ieri, invece, torneranno a sonnecchiare”.
Come sarà l’autunno? Le previsioni stagionali sono un importante filone di ricerca, ma non adatte all’uso operativo. Infatti, pur offrendo stime discrete, le medie non colgono le fluttuazioni che ci hanno fatto balzare da lunghi periodi di gran caldo a brevi fasi di provvidenziale fresco. E allora? Allora, in attesa – speriamo – di normali piogge autunnali il consiglio è sempre quello: riduzione delle emissioni e uso di fonti energetiche rinnovabili e pulite. Il consiglio del mese? Spegnere i condizionatori e aspettare il più possibile per il riscaldamento! Del resto quello globale si è già acceso eccome, e quello locale segue già a ruota…
















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