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La Regione autorizza la caccia allo storno

Durante il periodo di preapertura della caccia, iniziato sabato 1 settembre in vista dell’apertura il 16 settembre, si può cacciare anche lo storno, ma con limitazioni. Lo ha deciso la Regione Emilia Romagna accogliendo la proposta della Provincia di Modena che aveva chiesto di aprire la caccia anche a questa specie (non cacciabile in base al calendario regionale) allo scopo di tutelare i frutteti, in particolare i vigneti, come peraltro sollecitato dalle associazioni agricole.


Gli storni potranno essere cacciati negli Atc Modena 1 e Modena 2 (quelli che comprendono la pianura, la collina e parte della montagna) ma solo con appostamenti fissi e temporanei, senza ricorso a richiami vivi, ad opera di cacciatori residenti in regione e iscritti agli Atc provinciali; si potranno abbattere non più di venti capi a giornata e non più di duecento nell’intera stagione, nelle giornate e negli orari previsti dal calendario venatorio provinciale, in un raggio di cento metri da vigneti, uliveti e frutteti. I capi abbattuti dovranno essere indicati nel tesserino regionale. La caccia potrà essere sospesa su richiesta dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica in caso di drastica diminuzione della specie.
Nei prossimi giorni di preapertura, in programma giovedì 6, domenica 9 e giovedì 13 settembre, oltre allo storno, si potrà cacciare la cornacchia grigia, la gazza, la ghiandaia fino ad un massimo di 25 capi al giorno e la tortora fino a dieci capi.
In occasione del primo fine settimana di preapertura, sabato 1 e domenica 2 settembre, sono scattati anche i controlli della Polizia provinciale. Non sono state rilevate sanzioni e non si sono verificati particolari problemi vista anche l’affluenza piuttosto scarsa dei cacciatori.
La Regione ha definito anche le prescrizioni sulle armi: ancora per un anno si potranno utilizzare pallini di piombo durante la caccia all’interno delle Zone di protezione speciale (Zps le aree dichiarate di particolare pregio ambientale che nel modenese sono in tutto 15, sei in montagna e nove in pianura.

Il 16 settembre, infine, partirĂ  la caccia alla fauna stanziale, come lepri e fagiani, e agli uccelli acquatici (anatidi e trampolieri) che vedrĂ  impegnate oltre 10 mila doppiette.
















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