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Modena: Piano tutela acque, proposte della Provincia

Un piano straordinario per la tutela dell’acqua nel territorio modenese per combattere gli sprechi, migliorare la qualità dei fiumi, in particolare del Secchia, garantendone il deflusso minimo vitale, e ridurre i nitrati nelle falde acquifere. Per raggiungere questi obiettivi sono necessari investimenti pari a 80 milioni di euro per adeguare e potenziare depuratori e sistemi fognari su tutto il territorio provinciale.


E’ quanto prevede il Piano di tutela delle acque adottato nei giorni scorsi dal Consiglio provinciale con il voto favorevole della maggioranza di centrosinistra, contrari Forza Italia e An, astenuti Udc e Lega Nord.
Dopo la pubblicazione sul Bollettino regionale, scatta il termine di 60 giorni entro il quale enti, associazioni e cittadini potranno presentare eventuali osservazioni, prima dell’approvazione definitiva.

Gli obiettivi del Piano, scaturiti dalla Conferenza di pianificazione alla quale hanno partecipato i rappresentanti della Regione, dei Comuni, Arpa e tutti i soggetti istituzionali interessati, saranno raggiunti innanzitutto attraverso un nuova definizione delle aree di protezione; per ridurre gli sprechi, inoltre, vengono individuati invasi a basso impatto per gli usi agricoli, mentre per tutelare le falde viene avviato un apposito Tavolo per la lotta ai nitrati.

“L’emergenza siccità di questi mesi – sottolinea Alberto Caldana, assessore provinciale all’Ambiente – evidenzia una volta di più la necessità di gestire la risorsa acqua in modo più razionale e ambientalmente sostenibile. Puntiamo a raggiungere per tutti i corsi d’acqua lo stato di qualità buono entro dieci anni e di sufficiente entro due. Per fare questo occorre innanzitutto aumentare le tutele, eliminando scarichi inquinanti e sprechi”.

Il Piano individua anche le zone di salvaguardia delle falde, delle sorgenti di montagna (in tutto ne sono state censite 742), delle aree di riserva e delle captazioni delle acque superficiali. Tra le misure previste spiccano anche l’abbattimento delle concentrazioni di fosforo per gli scarichi delle acque reflue urbane allo scopo di favorire un progressivo riuso per l’irrigazione agricola e il contenimento del carico inquinante causato dagli allevamenti zootecnici e di origine industriale.

Gli interventi previsti
Per centrare gli obiettivi di qualità stabiliti dal Piano di tutela delle acque la Provincia ha individuato una serie di interventi in particolare su depuratori e fognature che prevedono un investimento pari a quasi 80 milioni di euro entro il 2016.
Gli interventi saranno realizzati con i ricavi dalle tariffe da Ato, l’agenzia d’ambito per i servizi pubblici di Modena, istituita per pianificare e controllare il servizio idrico integrato.
Nell’elenco delle opere spiccano gli adeguamenti dei depuratori di Modena, Carpi, Concordia, Guiglia, Pavullo, Ravarino, Savignano sul Panaro, il completamento dei nuovi depuratori a Fanano, Fiumalbo, Montefiorino e Zocca. Previsti anche lavori per collegare alla rete fognaria agglomerati e case sparse un po’ in tutto il territorio provinciale.
Attualmente i cittadini serviti da rete fognaria pubblica sono quasi il 90 per cento dei residenti, mentre la percentuale delle scarichi che subiscono un trattamento per ridurre il carico inquinante supera il 94 per cento.
















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