Finito il pic nic a base di carne alla griglia nei boschi del monte Cantiere a Lama Mocogno se ne sono andati senza spegnere adeguatamente le braci. Fortunatamente dopo poco tempo è intervenuta una Guardia ecologica volontaria in servizio di sorveglianza che ha spento sul nascere un incendio che avrebbe potuto avere conseguenze disastrose.
L’episodio, accaduto domenica scorsa, dimostra la potenziale pericolosità di piccole distrazioni. Per innescare in incendio basta infatti un mozzicone di sigaretta acceso, gettato fuori da un’auto in corsa; l’auto parcheggiata vicino all’erba secca con la marmitta ancora calda; un fuoco acceso in un’area non adeguatamente ripulita da foglie ed erbe secche.
Come ricorda Alberto Caldana, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena, “tutte le azioni che anche solo potenzialmente possono determinare l’innesco sono vietate e, quindi, sanzionate in modo salato: da mille a 10 mila euro. Raccomandiamo la massima cautela a tutti ma in particolare a chi frequenta le zone montane dove basta davvero poco per provocare un incendio”.
Da sabato 14 luglio e fino al 22 agosto, è in vigore lo “stato di grave pericolosità” per gli incendi boschivi dichiarato dalla Regione come periodo di maggior rischio, soprattutto in montagna, a causa delle condizioni climatiche, della vegetazione secca e della disattenzione di agricoltori e turisti.
Quest’anno, inoltre, nell’Appennino modenese è stato potenziato ulteriormente il servizio di vigilanza con ben 170 volontari impegnati. Sono otto i punti di avvistamento fissi organizzati dalla Provincia di Modena ad alta quota per tenere sotto controllo ampie zone di territorio ad alto rischio di incendi boschivi. A questi si affiancano cinque squadre mobili per il monitoraggio delle aree più a rischio. Ogni gruppo è attrezzato, oltre che per la vigilanza, per gli interventi di soccorso e spegnimento degli incendi.
Per le segnalazioni di avvistamenti di un incendio sono attivi 24 ore su 24 i numeri telefonici 1515 della Forestale e 115 dei Vigili del Fuoco: è importante fornire informazioni il più possibile precise rispetto alla localizzazione.
Tuttavia, come ricordano i tecnici della Protezione civile provinciale, prima di tutto occorre rispettare alcune regole elementari:
– E’ vietato accendere fuochi all’aperto nelle aree forestali a distanza minore di 200 metri dai loro margini esterni. Nelle aree forestali, inoltre, è sempre vietato accendere fuochi, usare apparecchi che producono faville o brace, fumare o comunque compiere ogni altra operazione che possa creare pericolo immediato o mediato di incendio. Tutte le azioni che possono determinare un incendio sono sanzionate da mille a 10 mila euro.
– L’accensione di fuochi è consentita solo su appositi bracieri o focolai nelle aie e cortili di pertinenza di fabbricati o su aree adeguatamente scelte e attrezzate allo scopo, con le necessarie cautele (previamente ripuliti da foglie, da erbe secche e da altri materiali facilmente infiammabili, obbligo di riparare il focolare in modo da impedire la dispersione della brace e delle scintille e di spegnere completamente il fuoco prima di abbandonarlo) e tenendo il fuoco sempre custodito.
– Se il comportamento tenuto costituisce reato sono applicate le sanzioni del Codice penale (articolo 423 e seguenti) che prevedono la reclusione da quattro a dieci anni per chiunque provochi un incendio su boschi, selve o foreste ovvero su vivai forestali destinati al rimboschimento, propri o altrui. In caso di comportamento colposo la pena è della reclusione da uno a cinque anni. Le pene previste sono aumentate se dall’incendio deriva pericolo per edifici o danno su aree protette.
– Inoltre, chiunque, al di fuori delle ipotesi previste nell’articolo 423-bis, al solo scopo di danneggiare la cosa altrui, appicca il fuoco a una cosa propria o altrui è punito, se dal fatto sorge il pericolo di un incendio, con la reclusione da sei mesi a due anni.


