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Aimi (AN) su ‘Patti per Modena e Sassuolo sicure’

Il solito spot in chiave elettorale anche in considerazione del fatto che molti già parlano di elezioni politiche a primavera. Queste le dichiarazioni dell’avv. Enrico Aimi, Consigliere Regionale e Presidente Provinciale di Alleanza Nazionale all’indomani della presentazione dei “Patti per Modena e Sassuolo sicure” avvenuta ieri con la compartecipazione dei sindaci dei due comuni interessati alla presenza dell’on. Marco Minniti.


In un ripetitivo gioco di promesse, nel quale si antepongono numeri statistici ad iniziative concrete in tema di sicurezza, vengono assunti impegni di programmazione e controllo del territorio che avrebbero già dovuto, da tempo, aver visto la luce. In un’ottica, che viene ormai considerata anche dagli stessi sottoscrittori del patto di vera e propria emergenza, viene oggi promessa, tra l’altro, l’implementazione di quel sistema di video sorveglianza che Alleanza Nazionale aveva da tempo richiesto, insieme a quella riqualificazione urbana ripetutamente sollecitata dai vari comitati di quartiere sorti spontaneamente nelle zone più calde di città e provincia.


In un corollario di defezioni, che ha visto il suo apice nell’assenza alla manifestazione del “Comitato Braida”, sono stati poi presentati i risultati di una ricerca che vorrebbe far apparire Modena come una città relativamente sicura e la sua provincia come un’isola felice in un contesto di reati, che crescono significativamente di numero in realtà a noi vicine, mentre scendono quasi verticalmente tra Secchia e Panaro. Una passerella mediatica per la quale aspettiamo di vedere attuate le promesse fatte e che contrasta palesemente anche con le più recenti dichiarazioni dei responsabili dell’ABI regionale che hanno denunciato come la nostra provincia sia tra le più colpite in tema di rapine in banca e con le ultime statistiche di vari quotidiani nazionali che vedono Modena arretrare non tanto in tema di percezione quanto in ambito di vero e proprio rischio, dal quale non sono più immuni nemmeno i centri più piccoli nei quali il controllo del territorio è oggettivamente e relativamente più facile.

Concretezze queste ai quali anche ieri sono stati contrapposti caramellosi progetti con un contorno mielato di zuccherose parole. Quanto ancora dovremo aspettare perché si passi veramente ai fatti?
















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