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La CTSS approva le relazioni di bilancio delle aziende sanitarie bolognesi

Approvate le relazioni di bilancio delle aziende sanitarie bolognesi da parte della Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria di Bologna, presieduta da Giuliano Barigazzi, e Giuseppe Paruolo, assessori provinciale e comunale alla sanità.

“Lo sforzo avviato per mantenere e migliorare il già significativo livello qualitativo dei servizi sanitari nel nostro territorio anche in un periodo di forte carenza di risorse” hanno commentato i co-presidenti “dimostra la validità delle scelte strategiche e programmatiche e quindi dell’azione di governo da parte degli Enti Locali e della Conferenza”.
“Tutte e tre le Aziende sanitarie di Bologna”, proseguono Barigazzi e Paruolo, “hanno rispettato gli obiettivi di bilancio posti dalla Regione Emilia-Romagna, in un anno, il 2006, di pesante crisi economica e finanziaria per la sanità pubblica. Per la prima volta infatti dopo un decennio, con l’ultima finanziaria del precedente governo si è assistito ad una riduzione dei finanziamenti del Fondo Sanitario Nazionale, che ancora costituisce la prevalente fonte di approvvigionamento delle sanità regionali. La sottostima delle risorse finanziarie nazionali si è riverberata anche sulla Regione Emilia-Romagna, che ha pesantemente risentito sia dei criteri di riparto del Fondo sanitario adottati per l’anno 2006, sia dei ritardi dei riparti di cassa. Nonostante ciò le aziende sanitarie bolognesi hanno comunque migliorato i risultati d’esercizio, rispetto agli obiettivi posti dalla Regione Emilia-Romagna senza intaccare il livello quali-quantitativo dei servizi, che in alcuni casi viene aumentato, puntando alla riorganizzazione e razionalizzazione, per salvaguardare i valori del nostro sistema sanitario pubblico, universalistico e solidaristico. L’augurio è che l’inversione di tendenza nei criteri di ripartizione del Fondo Sanitario Nazionale, già registrata quest’anno, consenta di ridare energia al processo già avviato e che condurrà al raggiungimento dell’obiettivo di pareggio dei bilanci delle aziende sanitarie, così come programmato. Un processo che non si è mai interrotto, ma che ha scontato certamente un rallentamento per effetto della crisi economica per la sanità pubblica, già citata. Va sottolineato infine, come sempre più e sempre meglio, si stia realizzando l’effettiva integrazione tra le tre Aziende bolognesi. Un sistema sanitario metropolitano” concludono i co-presidenti “lodato anche recentemente dal Ministro Livia Turco”.

Azienda USL di Bologna
La scarsità delle risorse disponibili a livello regionale per il 2006 ha pesato anche sull’Azienda USL di Bologna, che ha ricevuto un minor finanziamento rispetto al 2005 di 33,3 milioni di €, ma ha dovuto sostenere significativi incrementi di costi come ad esempio, quelli legati agli automatismi dei rinnovi ed arretrati contrattuali del personale, circa 30 milioni di €, o come quelli legati agli accordi di mobilità con le altre Aziende Sanitarie della provincia, circa 9,6 milioni di €.
Al netto di questi costi, la spesa per beni e servizi è stata contenuta ampiamente al di sotto del limite del 2% previsto dalla Finanziaria 2006, attestandosi a 10 milioni di € pari a +1,1%: un risultato conseguito grazie agli acquisti di Area Vasta, che hanno portato ad una sensibile riduzione dei prezzi dei prodotti messi a gara ed in particolare dei farmaci, con un risparmio pari a 3,5 milioni su base annua solo per l’Azienda USL di Bologna ( impiegati per maggiori e più qualificati consumi di beni e servizi) e ad una sensibile riduzione delle consulenze e dei contratti atipici, già avviata nel 2005, con un ulteriore risparmio di circa 1,5 milioni di €. Nonostante le condizioni di minori finanziamenti e maggiori oneri sopra evidenziate, l’Azienda, attraverso una gestione aziendale 2006 impostata ad un rigore ed ad un costante monitoraggio nell’utilizzo delle risorse volto al governo dei costi, ha rispettato, migliorandolo, l’obiettivo assegnato dalla Regione Emilia-Romagna, chiudendo con un disavanzo di 83.8 milioni di €, anziché di 84.1 milioni di euro come da obiettivo regionale (al netto degli ammortamenti).
Il risultato economico dell’Azienda deve pertanto essere letto ponendo attenzione ai fattori economici e alle attività erogate: la scelta aziendale è sempre stata volta a garantire servizi quali-quantitativamente migliori per i cittadini, cercando un recupero di risorse nei costi di “supporto” e intensificando il sistema dei controlli sulle forniture da pubblico e da privato e sui rapporti con i terzi esterni. I servizi sanitari non sono stati ridotti, ma sono aumentate le prestazioni ambulatoriali e di diagnostica, come pure le prestazioni da Pronto Soccorso, mentre il leggero calo dei ricoveri è in linea con l’obiettivo di ridurre il tasso di ospedalizzazione. Nel 2006 si sono anche evidenziati nuovi sviluppi: sono stati inaugurati il nuovo Centro Dialisi presso l’ospedale Maggiore, l’Hospice presso l’Ospedale Bellaria, il nuovo reparto di Ortopedia e Traumatologia nell’ospedale di Bentivoglio, il poliambulatorio di Lizzano in Belvedere e San Benedetto Val di Sambro e tre nuovi ambulatori odontoiatrici per persone disabili; l’Accordo di fornitura provinciale ha visto un miglioramento del rispetto delle prestazioni concordate, in consistente aumento rispetto all’anno precedente; sono stati sviluppati i servizi socio-sanitari per anziani con un aumento dei posti nei centri diurni e case protette, 2545 nel 2006, +66 posti letto rispetto allo scorso anno; più assegni di cura, 4390 contro i 3715 dello scorso anno; più assistenza domiciliare, 22.696 cittadini curati a casa, rispetto ai 18.627 del 2005; più cittadini seguiti e più posti in strutture, per disabili fisici e psichici. Proseguono gli screening del carcinoma della mammella e della cervice uterina, ed è stato ampliato su tutto il territorio metropolitano quello del colon retto.
Per quanto riguarda la sicurezza sul lavoro è stata intensificata l’attività di vigilanza in riferimento al comparto edilizio per il rischio di caduta dall’alto. Potenziata l’attività di assistenza alle imprese per l’applicazione della Legge 626. L’Azienda ha inoltre gestito investimenti strutturali, in coerenza con la programmazione pluriennale: oltre 134 milioni di €, con particolare riguardo agli interventi di edilizia sanitaria, che hanno visto ultimati, solo per citarne alcuni, la nuova dialisi, il nuovo edificio per gli ambulatori della libera professione e la torre di sicurezza presso l’Ospedale Maggiore, l’ampliamento della Radioterapia e della Medicina Nucleare all’ospedale Bellaria, il potenziamento e l’ampliamento degli ospedali di Budrio, Bentivoglio e San Giovanni in Persiceto. Tra gli interventi in corso nel 2006, il corpo D dell’ospedale Maggiore, il Padiglione delle Neuroscienze all’ospedale Bellaria, il Polo disabili al Roncati, l’ospedale di Porretta, e altri interventi di ampliamento per gli ospedali di Vergato e Bazzano (per un complessivo di oltre 90 milioni di €). Per le attrezzature biomediche l’investimento per il 2006 è pari ad oltre 10 milioni di €, comprese le attrezzature da collaudare.

Azienda Ospedaliero Universitaria S. Orsola – Malpighi
Per l’anno 2006 l’obiettivo assegnato dalla Regione Emilia-Romagna, calcolato al netto degli ammortamenti, è stato pari a un disavanzo di 39,950. A chiusura di esercizio, a seguito della rideterminazione dell’accantonamento per l’anno 2006 relativo ai rinnovi contrattuali, l’obiettivo è risultato ridefinito in 36,925 milioni di euro. Tale obiettivo è stato ampiamente soddisfatto in quanto la perdita dell’esercizio, al netto degli ammortamenti, è pari a 30,202 milioni di euro. Tale obiettivo ha consentito anche il riassorbimento dei maggiori costi dati dall’applicazione nell’anno 2006 del contratto collettivo, relativi alla competenza degli esercizi pregressi i cui accantonamenti, al momento dell’applicazione del contratto, sono risultati insufficienti per 2,213 milioni di euro.
II positivo risultato economico dell’Azienda è stato ottenuto nel rispetto dell’obiettivo di mantenere/migliorare il livello quali/quantitativo delle prestazioni sanitarie rese ai cittadini.
Viene confermata, in ambito provinciale, la tendenza al graduale decremento dei ricoveri, che risponde all’obiettivo di una migliore l’appropriatezza, scegliendo ove possibile forme di trattamento più rispondenti ai bisogni del cittadino, così come è confermata la tendenza al costante incremento delle prestazioni specialistiche ambulatoriali. L’accordo di fornitura sottoscritto con l’Azienda USL ha portato ad un incremento del riconoscimento economico del valore delle attività erogate. Ciò, unito all’aumentato indice di attrazione per il trattamento di patologie ad elevata complessità, ha consentito un incremento dei ricavi (+ 5,5% verso il 2005) superiore all’incremento dei costi (che è stato contenuto nell’1,4%). Per quanto riguarda tale ultimo versante, al limitato incremento del costo dei beni e servizi si è realizzato un attento governo della spesa del personale, in linea con l’obiettivo fissato dalla Legge Finanziaria. In sostanza è migliorato il livello di efficienza coerentemente alla necessità di portare il rapporto costi/ricavi in linea con i valori medi regionali per le Aziende Ospedaliero Universitarie, dando l’avvio al piano di rientro dal disavanzo come indicato nel mandato ricevuto dalla Regione. Sul versante delle attività sanitarie, nel 2006 sono proseguite le azioni comuni con l’Azienda USL utili a sviluppare l’integrazione dei servizi, mentre nel contesto aziendale sono stati avviati e realizzati importanti e numerosi interventi di riorganizzazione, che hanno consentito di attivare nuovi servizi e di mantenere invariata l’offerta esistente, con una significativa ottimizzazione dell’uso dei fattori produttivi e segnatamente del personale (completamento progetto ris-pacs – attivazione stroke care – attivazione nuova area critica post-operatoria e rete delle terapie intensive – realizzazione di reparti a 5 giorni – riorganizzazione dell’attività chirurgica in urgenza – riorganizzazione e unificazione U.O. Malattie respiratorie – aggregazione delle degenze di angiologia e di dermatologia nell’area della Medicina e Geriatria – riorganizzazione attività cardiochirurgia adulti e pediatrica – riduzione strutture complesse).
Infine, il 2006 si è caratterizzato per un deciso incremento (+20% rispetto al 2005) del valore degli investimenti in lavori – tecnologie e arredi, per un importo complessivo superiore ai 41 milioni di Euro. In particolare è stata avviata la nuova degenza della oncoematologia pediatrica e sono state completate le realizzazioni che hanno permesso, nei primi mesi del corrente anno, di aprire il Reparto di Terapia intensiva neonatale, la nuova Palazzina Ambulatoriale e la Nuova Ala delle Nuove Patologie (con 180 posti letto). I risultati positivi sono stati raggiunti grazie al grande impegno di tutti i professionisti ed operatori, alla collaborazione con l’Università ed al senso di responsabilità dimostrato dalle Organizzazioni Sindacali.

Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna
Il bilancio 2006 del Rizzoli, con 6,2 milioni di disavanzo, conferma l’andamento positivo dell’ultimo triennio, che ha visto una progressiva riduzione a partire dai 9,1 milioni di euro del 2004. Il risultato di quest’anno è migliore anche rispetto ai 7 milioni di euro di disavanzo indicati come obiettivo dal bilancio preventivo. Contestualmente a questo risultato economico, il Rizzoli centra anche gli altri due obiettivi di bilancio concordati per il 2006 con la Regione Emilia-Romagna: sono “rientrate” le attività dell’Istituto che per ragioni logistiche e strutturali (determinate da ristrutturazioni in corso) venivano svolte in case di cura private; è stata contenuta la spesa per il personale, i beni e i servizi.
Su 115 milioni di euro di bilancio complessivo del Rizzoli, 95 milioni sono andati alle prestazioni sanitarie. Di questi, 22,4 milioni riguardano i cittadini di Bologna e provincia (quota in crescita rispetto al 2005), e i restanti l’assistenza prestata a cittadini non bolognesi che si rivolgono all’Istituto per le cure ortopediche di altissima specializzazione (per le quali la Regione Emilia-Romagna viene “compensata” economicamente dai Servizi Sanitari Regionali delle regioni di provenienza).
Per quanto riguarda le azioni principali, l’attività assistenziale ha registrato un incremento del 2,8% in termini economici. Sono stati realizzati gli interventi concordati con la Regione Emilia-Romagna per il potenziamento della Banca del Tessuto Muscolo-scheletrico, la più importante d’Italia e una delle più avanzate in tutta Europa. Nel 2006 l’area della Ricerca si è attestata a 13,1 milioni di euro, di cui 8,5 sono finanziamenti provenienti dal Ministero della Salute e 4,6 dall’Unione Europea, dal Ministero dell’Università, dalla Regione Emilia-Romagna e da privati; 234 sono le pubblicazioni scientifiche dei ricercatori del Rizzoli pubblicate su riviste internazionali nel corso dell’anno. L’Istituto ha partecipato alle gare in unione d’acquisto insieme alle altre aziende sanitarie dell’area metropolitana, ottenendo un risparmio dello 0,2% su base annua (inferiore a quello delle altre aziende per l’ampiezza più limitata del paniere di acquisti dell’Istituto). I costi produttivi sono stati contenuti, in particolare è stata realizzata una razionalizzazione del personale che non ha però portato ad alcuna diminuzione del personale sanitario.
A completamento degli investimenti avviati lo scorso anno, nel luglio del 2006 sono state attivate le sei nuove sale operatorie, di cui una ad alta automazione. È stata realizzata la nuova sede della radiologia (con TAC e risonanza magnetica) e sono stati portati avanti i lavori per il nuovo parcheggio del Centro di Ricerca (circa 150 posti auto più posti moto, per un investimento complessivo di 2 milioni di euro), che verrà inaugurato a settembre. Sono stati destinati 2,3 milioni di euro a investimenti in sicurezza (di impianti, strutture, percorsi). È stato ristrutturato completamente il reparto di 1.000 mq. al secondo piano dell’ospedale, in cui si è trasferita la IX Divisione di Traumatologia dello Sport, inaugurato il 16 marzo scorso durante la visita al Rizzoli del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

















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