E’ durata pochi minuti, nell’aula bunker di Bologna, l’udienza in trasferta del processo d’appello contro il senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, imputato di concorso in associazione mafiosa e condannato in primo grado a nove anni.
La seconda sezione della Corte d’appello di Palermo, presieduta da Claudio Dall’Acqua, a
latere Salvatore Barresi e Sergio La Commare, sull’accordo delle parti ha acquisito i verbali del pentito Maurizio Di Gati, che doveva essere ascoltato su richiesta del procuratore generale Antonino Gatto.
Il collegio ha così rivolto poche domande a chiarimento al collaboratore di giustizia di Racalmuto (Agrigento), che aveva parlato di un appoggio elettorale delle cosche a Dell’Utri alle Europee del 1999.
Il pentito non ha indicato il nome di un altro candidato che sarebbe stato votato dalle cosche e che nei verbali depositati era stato coperto da “omissis”: il presidente non ha fatto porre la domanda perchè sulla vicenda sono in corso indagini.
I legali di Dell’Utri, gli avvocati Giuseppe Di Peri, Nino Mormino, Alessandro Sammarco e Pietro Federico, hanno concordato sull’acquisizione dei verbali.
L’audizione del pentito era stata spostata da ieri a oggi per lo sciopero dei penalisti contro il dl Mastella sull’ordinamento giudiziario.
La trasferta bolognese, organizzata per motivi di sicurezza e per consentire ai giudici di “esaminare” Di Gati di presenza, è comunque risultata sostanzialmente inutile. Il processo d’appello, che va avanti dal 2005, è stato rinviato al 5 ottobre. Il primo grado era durato sette anni, dal novembre
1997 al dicembre 2004.


