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Ascom Modena: crescita modesta dei consumi, attesa per i saldi

Dopo un semestre tutto sommato deludente – si dice in Ascom Confcommercio – il commercio al dettaglio guarda con fiducia alla giornata d’esordio dei saldi prevista per la nostra provincia per sabato 7 luglio.


A dispetto dell’annunciata “ripresina” e dopo un 2006 che aveva fatto registrare un aumento dei consumi tra l’1 e l’1,5%, l’aspettativa per il 2007 si attestava attorno a un + 2 – 3%, invece i primi sei mesi di quest’anno hanno mostrato i consumi chiusi in una riflessiva attesa riducendo ad un miraggio queste attese.
Secondo Ascom Confcommercio, le cause sono da ricercare in una serie di fattori come l’aumento di imposte, tasse e tariffe locali dovute alla finanziaria 2007 che hanno assorbito parte delle risorse che inizialmente le famiglie avevano destinato ai consumi.
L’attesa dei saldi dunque interessa sia gli operatori della distribuzione che i consumatori, i quali sempre più riservano alle vendite di fine stagione acquisti che hanno programmato in corso d’anno. Si profilerebbero dunque saldi non dedicati a capricci insoddisfatti, ma ad aspetti importanti dei consumi.
Un dubbio? La convivenza dei saldi di fine stagione con le vendite promozionali. Si tratta di una pratica che, con i regolamenti attuali, rischia di ingenerare confusione nei consumatori per cui sarebbe opportuno un chiarimento normativo.

Un consuntivo sui consumi
Una conferma sull’andamento delle vendite proviene dall’Indicatore dei Consumi Confcommercio (ICC) che vede i consumi delle famiglie in modesto miglioramento. A maggio segnala una variazione positiva delle quantità acquistata pari all’1,4% rispetto allo stesso mese del 2006. Il dato non modifica la sostanziale debolezza dei consumi delle famiglie nella prima parte dell’anno: nella media del periodo gennaio-maggio la variazione, in termini tendenziali, è stata infatti dello 0,7%, un valore decisamente inferiore al 2,2% registrato dall’ICC nell’analogo periodo del 2006.
La ripresa della domanda per consumi delle famiglie ha interessato sia i beni (+1,5% in quantità rispetto a maggio del 2006, +0,7% nel complesso dei cinque mesi), che i servizi (+1,2% a maggio, +0,5% nel periodo gennaio-maggio). Quanto alle singole voci di spesa che compongono l’ICC, si confermano andamenti molto articolati dei diversi aggregati e delle singole voci. La domanda di beni e servizi ricreativi continua a registrare una tendenza negativa, con una riduzione del 5% rispetto all’analogo mese dello scorso anno (-6,8% nei cinque mesi). In calo tutti i segmenti, con la sola eccezione dei cd e dei supporti audiovisivi e dei giochi, giocattoli e articoli per lo sport ed il tempo libero. In moderato miglioramento la domanda per i servizi di ristorazione e di alloggio (+1,2% a maggio, +0,7% tra gennaio e maggio).

Anche a maggio la domanda relativa ai beni e servizi per le comunicazioni è risultata la componente più dinamica dei consumi delle famiglie, con una variazione del 5,5%.

In linea con quanto registrato nei mesi precedenti è proseguita anche maggio la crescita della domanda relativa ai beni e servizi per la cura della persona, con un incremento delle quantità vendute del 3,5% (4,7% nel complesso del periodo gennaio-maggio).

Il settore dell’abbigliamento e calzature continua ad essere in difficoltà, con una domanda stagnante nel mese di maggio ed in moderata riduzione nei primi cinque mesi dell’anno (-0,2% in quantità). Per quanto riguarda beni e servizi per la casa, anche a maggio domanda particolarmente contenuta, con una crescita dello 0,2% rispetto all’analogo mese del 2006 ed una flessione dello 0,1% nella media dei cinque mesi.

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