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Lettera aperta di Roberto Costi alla sua Sassuolo

Da anni intuivo le difficoltà economiche nel proseguire l’attività artistico-culturale del Teatro Carani. Nel 1998 iniziai a rivolgermi a diversi personaggi che ritenevo influenti nella speranza di ottenere un aiuto finanziario. Tentativi vani proseguiti anche negli anni successivi.


Il 10 gennaio 2003 iniziarono gli incontri fra la proprietà e l’amministrazione comunale nell’intento di giungere ad un accordo per il prosieguo della vita teatrale sassolese. Da allora si sono susseguiti scambi di lettere ed incontri vari, ma purtroppo a tutt’oggi non si è ancora risolto il problema.
Nel frattempo sono partite iniziative di raccolta firme a sostegno della causa: nel 2005 ben 5.133 firmarono la petizione. Per iniziativa del Gruppo Libertas di Fiorano si è ripetuta la petizione e nei giorni scorsi sono state depositate 3.451 firme e già altre 400 sono giunte fino a ieri: si può pertanto affermare che le firme raccolte sono circa 9.000. Quando mai una petizione ha trovato tanto consenso nella nostra città?


Il 26 maggio, 22 presidenti di altrettanti Circoli culturali sassolesi hanno rivolto un invito all’Amministrazione comunale , a nome anche degli associati, affinche’ “il Teatro Carani continui ad essere centro indispensabile di cultura e civiltà per la nostra città”.
Messaggi di solidarietà sono pervenuti da attori, compagnie, teatri, cantanti, impresari, circoli lirici, giornali, autorità e consiglieri comunali.
Certo si poteva sperare anche in una tangibile partecipazione da parte di imprenditori , istituti bancari e singoli cittadini: l’iniziativa annunciata dal sindaco di costituire un gruppo “Amici del Carani” trova il mio totale assenso.


Già l’ho dichiarato: “Non si tratta soltanto di custodire pietre gloriose o conservare importanti testimonianze storiche (pur doveroso), ma di mantenere , per la cittadinanza, il luogo ideale per incontrarsi e vivere assieme delle emozioni: in pratica salvare noi stessi!”.
Gli altri teatri hanno già pubblicato i loro cartelloni per la prossima stagione. Non siamo ancora in grado di informare i nostri abbonati circa la stagione 2007/2008.
Da vecchio sassolese, che ha speso la vita al servizio dell’amata città, mi appello in extremis all’amministrazione comunale, alla proprietà, a tutti i sassolesi : per favore troviamo, con urgenza, un accordo, salviamo il nostro Teatro!.


Comprendo le difficoltà di bilancio del comune e le esigenze della proprietà che da oltre 20 anni ha subito continue perdite pur di mantenere attivo il “Carani”. Sono certo, tuttavia, che con un po’ di buona volontà si possa trovare la via giusta per soddisfare non solo le parti ma l’intera città. Sarebbe quanto meno indecoroso se dovessimo riscontrare il contrario. I teatri vanno aperti (vedi Fiorano, Maranello, Scandiano, Casalgrande per rimanere nel nostro comprensorio), non chiusi!
Occorre volontà ferrea da parte di tutti: il teatro è vita, cultura, storia e memoria. Il “Carani” è contenitore indispensabile alla nostra città (e non soltanto).


Roberto Costi

















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