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Modena: 217 tumori scoperti grazie a screening colon retto

Nella nostra provincia dal marzo del 2005, grazie al programma di screening realizzato dall’Azienda USL e dall’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena, sono stati diagnosticati 217 tumori del colon retto (neoplasie e polipi cancerizzati).

La campagna, condotta in tutta l’Emilia-Romagna dal Servizio sanitario regionale con lo slogan “La linea giusta è prevenire”, in provincia di Modena coinvolge circa 160mila uomini e donne fra i 50 e i 69 anni, la fascia di età in cui il rischio di ammalarsi è più elevato. Le persone vengono invitate a sottoporsi ad un test – chiamato FOBT – gratuito, semplice e non invasivo per la ricerca del sangue nelle feci, primo segnale della possibile malattia. Il test di screening è gratuito, così come lo sono tutti gli eventuali e successivi interventi di diagnosi e cura previsti all’interno del programma.
I dati dei primi due anni di attività dello screening e le modalità organizzative della campagna che riparte in questo periodo sono stati presentati oggi nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato il Direttore generale Azienda USL Modena Giuseppe Caroli, il Direttore sanitario Azienda USL Modena Andrea Guerzoni, il Responsabile prevenzione e promozione salute Giuseppe Fattori, il Medico di famiglia Angela Codifava, il Responsabile endoscopia screening tumori colon retto Azienda USL Modena Giampiero Olivetti. Nella nostra regione i tumori del colon retto rappresentano la seconda causa di morte per tumore sia per gli uomini (dopo il tumore al polmone) sia per le donne (dopo il tumore della mammella). Lo sviluppo di un tumore del colon-retto è in quasi tutti i casi – circa il 90 per cento – preceduto dalla comparsa di lesioni benigne (polipi o adenomi, che sono escrescenze della mucosa intestinale). Proprio queste lesioni possono essere diagnosticate e curate sottoponendosi al test, che in caso di positività prevede approfondimenti diagnostici, dalla semplice ripetizione del test fino alla colonscopia, o altri esami radiologici.

Una diagnosi precoce può salvare la vita, evitando l’evoluzione della lesione tumorale, ma finora solo circa il 40 per cento dei modenesi chiamati ad eseguire il test ha aderito all’invito: una percentuale sensibilmente più bassa della media regionale. Per questo, alla vigilia del secondo “round” dello screening, che va ripetuto ogni due anni, l’Azienda USL ha deciso di potenziare la campagna di informazione, confermando lo sforzo organizzativo che vede impegnati moltissimi professionisti nelle diverse fasi dello screening e che conta sulla collaborazione dei medici di famiglia, il cui ruolo nella promozione della salute è determinante.

Aderire allo screening non è difficile. Tutti i residenti nella provincia di Modena che rientrano nella fascia di età fra i 50 e i 69 anni stanno ricevendo una lettera in cui si spiega in cosa consiste lo screening, si forniscono le prime informazioni utili all’adesione e si segnalano il numero verde telefonico (800 300 315) e l’indirizzo di posta elettronica (infocolonretto@ausl.mo.it) cui rivolgersi per ottenere chiarimenti o risposte a dubbi relativi al test da eseguire. Con la stessa lettera sarà recapitato direttamente a casa il kit con le semplici istruzioni per la raccolta del piccolo campione di feci; la provetta andrà poi consegnata nei tempi indicati presso i diversi punti di raccolta presenti in provincia. Chi non aderisce al primo invito, riceverà per posta anche una seconda lettera di sollecito.
Il test FOBT permette di svelare la presenza di sangue occulto, cioè non visibile a occhio nudo, nelle feci e questo aiuta a scoprire in tempo la lesione all’intestino e permette di curarsi prima e meglio. I tumori del colon-retto, infatti, spesso non danno alcun disturbo per anni.

L’esito negativo del test – cioè se non vi sono tracce di sangue – verrà comunicato al cittadino tramite lettera, con la raccomandazione di partecipare di nuovo allo screening a distanza di due anni; l’esito positivo, invece, sarà segnalato dall’Azienda USL con una telefonata. In questa seconda ipotesi, dopo un colloquio personale, i successivi accertamenti diagnostici saranno mirati a escludere un possibile “falso positivo” e a individuare le eventuali lesioni nel colon-retto. Secondo le esperienze riportate in letteratura, solo il 4-5 per cento di coloro che si sottopongono al test per la ricerca di sangue occulto nelle feci ha un esito positivo; di questi solo a uno su tre viene diagnosticata la presenza di un polipo o di una lesione tumorale. Il sanguinamento evidenziato dal test FOBT, infatti, può essere dovuto anche ad altre cause, come la presenza di ragadi, emorroidi o diverticoli.
La colonscopia – che nel caso sia impossibile da eseguire, viene sostituita da altro tipo di accertamento – permette di esplorare tutta la superficie interna del grosso intestino e, contestualmente, in caso di necessità, permette di asportare polipi o piccoli lembi di mucosa a scopo diagnostico. Dal marzo 2005 sono state eseguite oltre 2.300 colonscopie.

Ma perchè ci si ammala di tumore al colon-retto? Oltre a fattori ereditari che possono favorirne l’insorgenza (se nella famiglia, ad esempio, si sono manifestate alcune malattie particolari dell’intestino) studi epidemiologici e sperimentali hanno dimostrato che alcuni fattori ambientali – come lo stile di vita o l’alimentazione – sono associati ad un aumento del rischio. Ad esempio, una dieta ipercalorica con eccessiva assunzione di grassi animali, carni rosse, zuccheri può accrescere il rischio, mentre un’alimentazione ricca di vegetali, fibre e cereali sembra al contrario associarsi ad un minore rischio di cancro colon-rettale. Anche l’attività fisica, indipendentemente dal peso corporeo, riduce la possibilità di ammalarsi. In sostanza, valgono le indicazioni già utili alla riduzione del rischio cardio-vascolare: dieta ipocalorica, ricca di vegetali e fibre e una regolare attività fisica.

Il programma di screening nella nostra provincia sarà rinforzato da una specifica campagna di comunicazione che prevede in questo periodo spot radiofonici e inserzioni sui quotidiani locali. A partire da settembre è prevista una campagna di affissioni, distribuzione di materiale informativo, affissioni sugli autobus e incontri con la popolazione.
Per informazioni
800 300 315 numero verde Centro screening colon-retto Azienda USL di Modena, attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.30, sabato dalle 8.30 alle 13.30. Informazioni anche sui siti Usl Modena e SalutEr
















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