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Modena: domani al Policlinico si parla di ipertensione polmonare

Con l’inaugurazione, avvenuta lo scorso aprile, del Centro Interdipartimentale di ricerca per le malattie rare del polmone l’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena ha visto ulteriormente potenziate le sue attività di didattica e ricerca, soprattutto nel loro approccio multidisciplinare.

Proprio il nuovo centro di ricerca organizza per domani, giovedì 21 giugno 2007 alle ore 15:00 presso l’aula “B. Mariani” della Clinica di Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico di Modena un seminario di aggiornamento in tema di “Ipertensione polmonare”.

“Questo seminario – ci ha detto il professor Luca Ri-cheldi, del Centro Interdipartimentale – è un tipico esempio del necessario approccio multidisciplinare a questo tipo di patologie. Ad esso, infatti, parteciperanno esperti cardiologi, reumatologi e pneumologi che fanno parte del Centro Interdipartimentale per le Malattie Rare del Polmone”.

L’ipertensione polmonare è un’importante sindrome clinica che è caratterizzata da una persistente elevazione della pressione nelle arterie polmonari e viene diagnosticata attraverso il cateterismo cardiaco: questa indagine diagnostica al Policlinico viene eseguita presso l’ambulatorio per la diagnosi dell’ipertensione polmonare, di cui è responsabile il professor Rosario Rossi; questa struttura super-specialistica è attivata in seno alla Struttura Complessa di Cardiologia, diretta dalla professoressa Maria Grazia Modena. Il cateterismo cardiaco è una procedura minimamente invasiva che consiste nell’introdurre in un vaso sanguigno un catetere, abbastanza lungo da raggiungere il cuore, che permette di misurare la pressione arteriosa nella circolazione polmonare.

L’ipertensione polmonare può essere idiopatica (o primitiva) – cioè priva di cause secondarie associate – oppure legata ad una serie di concause quali: malattie autoimmuni (collagenopatie, interstiziopatie polmonari), uso di farmaci, infezione da HIV, malattie del fegato e malformazioni cardiache congenite. Le forme familiari o con fattori genetici identificati sono responsabili di un minimo numero di casi. L’ipertensione polmonare primitiva è una malattia rara – più frequente nel sesso femminile che in quello maschile – che è caratterizzata da un aumento della pressione arteriosa polmonare e delle resistenze vascolari polmonari senza altre cause clinicamente evidenti.

“L’acquisizione di nuove nozioni sulla patogenesi della proliferazione vascolare e del rimodellamento – ha spiegato il professor Richeldi – ha condotto all’identificazione di nuovi approcci terapeutici che possono migliorare notevolmente la qualità di vita dei pazienti ed avere un effetto sulla sopravvivenza. Tra questi, i più innovativi sono: l’ossido nitrico, la prostaciclina ed i farmaci che agiscono sui meccanismi legati all’endotelina. In tutti questi casi l’utilizzo di molecole mirate permette di abbassare la pressione polmonare”.

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