Oggi festa del Corpus Domini, a Pievepelago si rinnova la tradizionale “Infiorata”, durante la quale vengono realizzati suggestivi tappeti floreali lungo l’antica via Tamburù. Sin prime luci dell’alba, gli “infioratori” inizieranno a tracciare i contorni dei disegni che saranno poi riempiti con i fiori raccolti nei dintorni del paese.
I tappeti floreali saranno ultimati per le ore 12 quando sulla via Tamburù, coperta da un unico manto di fiori, transiterà la solenne processione.
I soggetti dei tappeti, che resteranno intatti fino a sera, sono prevalentemente religiosi ma nelle passate edizioni sono mancati richiami a fatti di attualità. Tra le varietà di fiori utilizzate ci sono il maggiociondolo, l’acacia, la ginestra, la “palla di neve”, le margherite ed altre specie, tutte naturalmente “non protette”. Le “Infiorate” più famose in Italia sono soprattutto in Lazio (Genzano) e Umbria (Spello), ma Pievepelago, località dell’Alto Appennino modenese, si è ritagliato in Emilia-Romagna un ruolo di primo piano passando dalle prime semplici composizioni di una ventina d’anni fa a tappeti sempre più complessi e validi artisticamente, con l’effimera bellezza di queste composizioni destinate a durare solo alcune ore.
Recentemente Pievepelago è stata insignita del titolo “Città dell’Infiorata” un importante riconoscimento conferitogli dall’Associazione nazionale comuni italiani, finora riservato solo ad otto località tra le 150 che in Italia realizzano questa tradizionale iniziativa.
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