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Modena: ‘Scuola interculturale. Diritto allo studio per tutti’, seminario

E’ un’iniziativa pubblica rivolta a docenti e operatori sociali, il seminario “La scuola interculturale. Il diritto allo studio per tutti
promosso dal sindacato Scuola Flc/Cgil e dall’Associazione Proteofaresapere domani, mercoledì 6 giugno, (ore 16.30-19.30) presso la sede della Cgil di Modena.


Il seminario che vede la partecipazione di docenti universitari, esperti, amministratori e sindacalisti, affronta il tema del ruolo dell’istruzione pubblica per la piena integrazione di tutti gli studenti, italiani e stranieri, che frequentano le nostre scuole.

Intervengono, fra gli altri, i docenti Renzo Guolo dell’Università di Padova su “Modelli di integrazione culturale e identità sociali” e Augusto
Carli dell’Università di Modena e Reggio Emilia su “Plurilinguismo e multiculturalismo: l’educazione alla diversità linguistica”, e il giudice
del Tribunale di Modena Carla Ponterio su “Misure contro la discriminazione e la dispersione scolastica”.
Previsti interventi anche degli assessori
Querzè e Facchini, Cinzia Cornia segretario Flc/Cgil, e di giovani rappresentanti dell’Associazione Arcobaleno 360°. Conclude il segretario generale della Cgil di Modena Donato Pivanti.

La scuola è un grande investimento delle politiche pubbliche, ma rappresenta anche un investimento di futuro sui figli da parte delle
famiglie dei migranti che non si sentono più di passaggio nel nostro Paese. Per il Sindacato la piena integrazione di bambini e ragazzi di etnie
diverse presenti nelle nostre scuole richiede un’approfondita riflessione sul rapporto tra diritti culturali della famiglia e norme del paese di
accoglienza.
La sfida vera sarà creare le condizioni per aprire la famiglia migrante, che tende alla conservazione culturale, alla trasmissione delle esperienze
biculturali da parte dei figli. Da un lato rimane fondamentale il rispetto dei diritti fondamentali della
comunità di accoglienza, dall’atro si deve puntare ad offrire a tutti le opportunità di inserirsi nel sistema sociale come sancito dalla Costituzione.
La stabilizzazione dei migranti nelle nostre comunità ha messo in discussione le politiche locali del decennio precedente, proponendo
politiche connesse agli inserimenti scolastici, ai bisogni formativi e informativi, all’apprendimento della lingua, al sostegno alla “questione
giovanile” in un contesto multiculturale.
















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