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Reggio Emilia: l’Assessore Ferrari su area Act

“Non vi è nessuna speculazione a vantaggio di Act, nella delocalizzazione dell’area di via Talami, bensì la soluzione di un annoso problema che riguarda il quartiere di Santa Croce, problema a suo tempo affrontato con decisione dal Consiglio comunale. I criteri osservati sono quelli perequativi, e non speculativi, indicati dalle leggi e dal Piano regolatore”. Lo afferma l’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio, Ugo Ferrari, in seguito alle recenti dichiarazioni rilasciate da alcuni consiglieri comunali.


“L’area di via Talami – prosegue l’assessore Ferrari – si estende su circa ottomila metri quadrati di superficie utile, sulla quale è possibile realizzare quasi 100 appartamenti, fra il deposito-officina di via Talami e l’edificato esistente di Santa Croce.
Con il Prg 1999 si decise opportunamente, insieme a diversi altri casi, di non consentirne l’edificazione, per il carico urbanistico aggiuntivo che si sarebbe generato e per la problematica contiguità con l’area ferroviaria. Inoltre, si ritenne giustamente che quella superficie dovesse essere acquisita gratuitamente dal Comune per farne una zona pubblica attrezzata fra ferrovia ed edificato storico”.

“Come in tutti gli altri casi analoghi – sottolinea l’assessore Ferrari – per raggiungere questi risultati, si è consentito ai proprietari di ricollocare altrove quella potenzialità edificatoria. Ricordo che dal 2001 ad oggi sono stati ricollocati, con delibera consiliare, circa 46mila metri quadrati di superficie utile, che hanno riguardato circa 55 casi, quasi tutti privati.
Non comprendo le tesi di chi, avendo votato a suo tempo il grosso delle delocalizzazioni, sostenga ora, di fatto, che ai privati sia possibile delocalizzare, mentre per il pubblico, in tal caso Act, insorgano riserve e problemi”.

“Non alziamo polveroni, mescolando contenuti assai diversi fra loro. Sottolineo che:
– il Programma poliennale di attuazione – per norme e scelte – ha seguito propri criteri, mentre le delocalizzazioni si attengono ad altre norme;
– nel caso Act, riguardo alla mobilità, distribuendo in più punti le volumetrie di edificato, non si pongono in nessun caso problemi aggiuntivi di rilievo. Problemi su questo versante sarebbero invece insorti se la realizzazione dei 100 alloggi fosse stata prevista in via Talami”.

“Nell’articolato percorso decisionale sulla vicenda dell’area Act – ricorda Ferrari – tre proposte di delocalizzazione nella parte Sud di via Settembrini e una a Gavasseto non sono state accolte. Altre invece sono state accolte, perché corrispondono sostanzialmente ai criteri più avanzati che il Consiglio comunale si è dato recentemente sulla partita delle delocalizzazioni. E non è vero che sono tutte a Sud.
E’ fuori luogo parlare di speculazioni, classicamente intese, quando si tratta di delocalizzazioni che hanno caratteristiche come la medesima volumetria di partenza e di arrivo e un ulteriore onere per il proprietario che, come in tal caso, deve cedere l’area al Comune e comprarne altre per poter collocare le volumetrie stesse”.
“La direzione Act, tra il 2002 e il 2003, decise, con diversi atti di evidenza pubblica, di procedere alla valutazione del valore dell’area di via Talami e di cedere a terzi le potenzialità edificatorie del Piano particolareggiato. Act non ha mai cercato aree, né speculato su quelle di atterraggio”.

“Sulle delocalizzazioni, infine, l’Amministrazione sta attuando le importanti innovazioni che si era prefissata:
– nessuna delocalizzazione può essere decisa senza aver individuato l’area di atterraggio, per evitare l’abuso di questo strumento e scongiurare la contraddizione che vede tutti d’accordo quando si tratta di decidere il punto di partenza e tanti pronti a defilarsi quando si tratta di decidere i lotti di atterraggio (sempre meglio nell’orto del vicino, soprattutto se l’atterraggio disturba il proprio lotto);
– l’Amministrazione ha stabilito criteri molto più rigidi, con il bando pubblico che ha ottenuto apprezzamenti anche a livello nazionale, su trasparenza e innovazione. Un indirizzo confermato e sviluppato nel Piano strutturale comunale”;
– con il Piano strutturale comunale si procederà con ulteriori forme di innovazione su questo istituto.

“La fatica del governo di situazioni complesse – conclude l’assessore Ferrari – non può essere nella maggioranza responsabilità solo di alcuni. Non vi sono mai stati da una parte speculatori e dall’altra salvatori della città e dell’ambiente. Siamo tutti impegnati su questo fronte e tutti dobbiamo farci carico delle complessità che la città ci propone. Bene una settimana in più per decidere, purché non si configuri come pratica del rinvio, che non può essere accettata”.

















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