E’ stato costretto a ‘svendere’ la sua casa in via Petroni a 60 mila euro in meno rispetto al prezzo di mercato, per il degrado attorno a Piazza Verdi, e allora ha deciso di chiedere quella somma come risarcimento danni al Comune di Bologna. Il caso è stato segnalato dall’Uppi, Unione Piccoli Proprietari Immobiliari di Bologna, che ha deciso di assistere il proprietario tramite l’ufficio legale.
L’uomo si è rivolto a varie agenzie immobiliari del centro nella speranza di vendere il suo appartamento in via Petroni almeno al prezzo di mercato valutato sui 300 mila euro, trattandosi di un appartamento di circa 75 metri quadrati, in ottimo stato di manutenzione e che, quindi, non necessitava di nessun intervento di ristrutturazione.
Dopo un anno di annunci pubblicati su varie riviste immobiliari, però, pochi i potenziali acquirenti che si sono fatti avanti con la richiesta di visionare l’appartamento. Così il proprietario è stato costretto ad abbassare progressivamente il prezzo, nel corso dei mesi, fino ad arrivare ad una cifra nettamente inferiore a quella stabilita dal valore di mercato per quella zona del centro storico (4000 euro al metro quadrato). Dalla cifra di partenza fissata a 300 mila euro, la compravendita con il nuovo acquirente è stata poi conclusa a 240 mila euro.
E’ indubbio secondo l’Uppi che ad incidere nell’abbassamento progressivo del prezzo dell’appartamento sia stata la collocazione nella zona di via Petroni, gravemente afflitta da degrado, sporcizia e problemi legati alla criminalità che del resto avevano spinto il proprietario della casa a vendere. Il proprietario ha deciso di rivolgersi all’ufficio legale dell’Uppi che, dopo avere studiato il caso, ha valutato che ci sono gli estremi per poter avviare, nei confronti del Comune di Bologna, una causa di risarcimento danni per minor valore commerciale dell’immobile, in conseguenza della sua ubicazione in una zona afflitta dal degrado.


