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Modena: Consiglio Comunale approva mozione An sulla Polizia Municipale

Il Consiglio comunale ha approvato (tutti favorevoli con con l’unico voto contrario di Modena a Colori) la mozione, presentata da Michele Barcaiuolo (An) ed emendata su suggerimento di Danilo Bossoli (Ds), relativa alla dotazione di spray urticante e manganello agli operatori della Polizia Municipale.

Il documento, in particolare, invita Sindaco e Giunta “a riprendere e a proseguire il confronto con il personale e le rappresentanze sindacali sui processi di riorganizzazione del Corpo al fine di ottenere una riorganizzazione più moderna ed efficace”. In apertura di dibattito l’assessore alla Polizia Municipale Gualtiero Monticelli ha ricordato che: “La Giunta, alcuni mesi fa, ha deciso di dotare la Polizia municipale di nuovi strumenti di difesa: lo spray irritante e il bastone estensibile”.
L’assessore ha quindi fatto sapere che lo spray (200 pezzi) è già stato acquistato ed è in magazzino. “La distribuzione, prevista per metà maggio, avverrà una volta terminati i corsi di formazione e superata la prova finale. Mentre il bastone estensibile ha richiesto valutazioni più approfondite sia per la scelta del modello che per la scelta delle modalità di assegnazione. Si è deciso di acquistarne 50 pezzi ed è già stata fatta la determina dal Comandante; il contratto comprende anche i costi del corso di formazione che partirà quando sarà completata quella per lo spray; la distribuzione avverrà quindi entro l’autunno”.
Infine l’assessore ha sottolineato che la scelta di dotare la Polizia Municipale di questi strumenti deriva “dalla volontà dell’amministrazione di aumentare la sicurezza sul lavoro e le tutele del nostro personale”. Mentre per quanto riguarda la riorganizzazione del personale, l’assessore ha affermato: “E’ una precisa volontà dell’amministrazione, condivisa dai dirigenti, aprirsi al dialogo costruttivo con il personale e chi lo rappresenta”.

Al documento si è opposta fermamente Modena a Colori attraverso le parole del consigliere Paolo Ballestrazzi secondo il quale: “Il problema vero è il malessere che c’è nel corpo di Polizia Municipale e questa mozione, così come è stata emendata, non contribuisce minimamente a risolvere il problema della sicurezza in città né i problemi del corpo di PM”. Per Antonio Maienza (Udeur) “prima di parlare di spray e manganello, dobbiamo interrogarci sul ruolo e sulla situazione di un corpo che va assumendo sempre maggiori compiti”; il consigliere ha quindi aggiunto: “Ci aspettavamo una preventiva discussione sulla dotazione di cui ci ha appena riferito l’assessore”.
Michele Andreana (Ds) ha invece informato l’assemblea sugli esiti dell’incontro tra Siulp e capigruppo consiliari definendolo “un’occasione proficua per capire le ragioni del contendere di una parte delle organizzazioni sindacali”. “In quell’incontro – ha detto – ci siamo dichiarati disponibili a votare insieme una proposta di odg presentata da An. Pensiamo che se il Consiglio voterà all’unanimità questo documento daremo la dimostrazione di voler costruire una proficua base di discussione con le rappresentazioni sindacali; è infatti fondamentale capire quali sono i motivi precisi della protesta, quelli che riguardano ad esempio l’organizzazione del lavoro e le carriere professionali, mentre ancora manca una piattaforma chiara. Se invece la interpretiamo come una questione esclusivamente politica – ha concluso il capogruppo Ds Andreana – politicizziamo un problema senza contribuire a risolverlo, occorre al contrario essere uniti se vogliamo favorire l’emersione del problema”.

Secondo Ivo Esposito (FI): “Non è solo questione di spray e manganello, ma di relazioni, quindi il problema si risolve dialogando”.
E Andrea Galli (An) afferma: “Il Comandante di PM ha tenuto un comportamento discutibile, avendo creato condizioni turbative del lavoro degli agenti; credo sia questo il motivo del clima surriscaldato che c’è oggi. La discussione di questa mozione ha coinciso con la sentenza del giudice che ha dato torto al Comandante; qualcuno dovrebbe farsi un esame di coscienza poiché la percentuale di chi mette in discussione questa gestione è la stragrande maggioranza”.

Infine il sindaco Giorgio Pighi sottolinea che: “La mozione è importante sia per la convergenza che si è determinata su alcuni punti essenziali, sia perché è di grande rilevanza che il consiglio dia alcuni indirizzi sull’uso degli strumenti in dotazione alla Polizia Municipale. Infatti, il tema della sicurezza non appartiene solo allo Stato, ma è il risultato di politiche, in larga misura amministrative, che si svolgono a livello dell’Ente locale e che devono essere coordinate. A livello di PM questo significa anche tutelare al meglio gli agenti nel momento in cui prestano servizio. Nel nostro Comune la PM è anche dotata di un’arma da fuoco, cosa che non accade in tante altre città, come a Roma. Quindi in questa città c’è una consolidata tradizione nella tutela degli agenti ed è anche importante ci sia una gradazione di strumenti in dotazione”.
Il Sindaco ha, inoltre precisato alcune circostanze relative alla decisione della magistratura di archiviare la segnalazione del comandante della Polizia Municipale, ricordando che: “il 24 Gennaio il Questore di Modena aveva emesso un’ordinanza con la quale si sottolineava l’importanza del lavoro di sorveglianza nel corso della Fiera e delle manifestazione collaterali. Sulla base di quella ordinanza il Comandante della Polizia Municipale, a sua volta, ha diramato un ordine di servizio che impegnava gran parte del personale ad essere in attività il 31 Gennaio. Di fronte ad alcune, poche, assenze ingiustificate, il Comandante aveva quindi l’obbligo della segnalazione alla magistratura, non poteva fare diversamente, così come non poteva non avviare anche un procedimento amministrativo, per altro ancora in corso”. “Non è poi corretto -ha aggiunto Pighi- che dalla decisione di archiviare da parte della magistratura si faccia discendere una presunta mancanza di verifica a carico del Comandante. L’unica verifica che doveva essere fatta era quella relativa all’assenza ingiustificata degli operatori e cioè accertare il fatto, stabilire poi che tale circostanza si configuri penalmente come reato è invece compito esclusivo della magistratura: non a caso l’archiviazione non è perché il fatto non sussiste, ma perché il fatto non costituisce reato”.
















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