Lo stato di agitazione della PM era stato indetto dal Sulpm alla fine di settembre dello scorso anno e sospeso il 10 ottobre a seguito dell’impegno formalmente assunto dai funzionari comunali di aprire un serio e costruttivo tavolo di confronto tra tutti i soggetti istituzionali al fine di individuare soluzioni concrete ai problemi di carattere organizzativo, e non solo, interessanti la polizia municipale.
I lavoratori del Sulpm ed i loro rappresentanti, dopo quasi quattro mesi di sterile trattativa, ritenendo non soddisfacenti la proposte formulate dai funzionari comunali, il 23 gennaio hanno deciso di riattivare lo stato di agitazione.
Da allora sono state intraprese, condivise sempre con i lavoratori nell’ambito di partecipate assemblee, diverse e sempre più incisive iniziative, come la devoluzione di un ora della “retribuzione” all’associazione “vittime della strada” di Modena, l’autoconsegna del personale davanti alla sede di viale Amendola il 1 marzo, il “blocco degli straordinari” fino al 31 marzo e last but non least il corteo in uniforme dal Comando alla residenza municipale.
Nonostante il giorno del corteo vi sia stato un cordiale incontro con il primo cittadino, a più di un mese dalle amichevoli parole del sindaco, sono da registrare, purtroppo, solo timide aperture, che possono essere in fondo sintetizzate nell’avvio delle formalità burocratiche per l’acquisto degli strumenti di autotutela, così come del resto previsto dal quel regolamento della P.m. approvato lo scorso anno, e nell’assunzione di nuovo personale giunto in mobilità per compensare parzialmente le fuoriuscite dall’Ente causa i numerosi pensionamenti. Naturalmente ciò non può essere ritenuto un risultato soddisfacente tale da determinare un raffreddamento della vertenza in quanto permangono forti criticità a livello organizzativo. Risulta, inoltre non comprensibile il reiterato ostruzionismo nei confronti dei dirigenti Sulpm invitati per conoscenza alle trattative e ostacolati nel normale svolgimento dell’attività sindacale a causa di inammissibili ritardi nella consegna delle copie di atti e provvedimenti della P.A.
Considerato ciò, i lavoratori della PM, in un’assemblea tenutasi nei giorni scorsi, hanno deciso, con solo due astenuti, di proseguire la vertenza proclamando, nel rigoroso rispetto dell’iter procedurale previsto, lo sciopero per sabato 19 maggio.
L’astensione dal lavoro interesserà tutti e tre i turni e troverà sicuramente, almeno in questo caso, l’approvazione dell’assessore Monticelli…
Per la segreteria Sulpm – Maurizio Sellitto
