Negli ultimi sette anni in Emilia Romagna hanno scelto di fare impresa 28.814 extracomunitari, raggiungendo il 10,1% degli iscritti alle Camere di Commercio della Regione, mentre in tutta Italia sono 391.607 gli stranieri che hanno scelto di diventare imprenditori.
Secondo i dati raccolti da Confartigianato l’Emilia Romagna si piazza al terzo posto dopo la Toscana, dove il 10,8% dei nuovi imprenditori e lavoratori autonomi è extracomunitario, e Friuli Venezia Giulia con il 10,6%; calcolando però il totale delle imprese extracomunitarie iscritte in sette anni la Regione, con 28.814 ditte, è seconda solo alla Lombardia con 58.805.
Dalle rilevazioni di Confartigianato è inoltre emerso che l’età media degli imprenditori extracomunitari è bassa, infatti l’80,2% ha meno di 50 anni mentre la comunità più numerosa arriva dal Marocco, con il 12,1% del totale. Seguono gli imprenditori di nazionalità svizzera, pari al 10,9%, quelli provenienti dalla Cina, pari al 9,7%, dalla Romania, pari al 6,5%, dall’Albania, pari al 6,4% e dall’Egitto, pari al 4,6%.
Per quanto riguarda i settori la presenza più diffusa degli imprenditori extracomunitari si riscontra nel settore delle costruzioni, con 83.239 persone impegnate e una incidenza del 6,9%, del commercio al dettaglio e riparazioni con una incidenza del 5,6% e 127.283 persone impegnate, dei trasporti e comunicazioni con incidenza del 5,5% e 18.983 persone impegnate, della ristorazione con una incidenza del 4,3% e 23.209 persone. Tuttavia, secondo l’Ufficio studi di Confartigianato, dal 2000 al 2006 la maggiore incidenza di imprese guidate da extracomunitari è avvenuta nel comparto di poste e telecomunicazioni, in gran parte dovuta alla proliferazione di phone center, dove il 41,0% degli imprenditori iscritti negli ultimi 7 anni sono extracomunitari.


