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Modena: Confesercenti, in costante crescita l’abusivismo commerciale

Aumentano i venditori abusivi, in particolare di prodotti alimentari e gli esercenti aderenti a Confesercenti chiedono un impegno importante per contrastare il dilagare del fenomeno. Da un’indagine effettuata a Modena nelle scorse settimane da Confesercenti-Fiesa (Federazione italiana esercenti specialisti dell’alimentazione) sulla presenza di operatori commerciali che abusivamente vendono numerosi prodotti, in particolare alimentari, emerge che il fenomeno è in costante aumento.

I timori, più volte evidenziati da Fiesa negli anni scorsi, sono diventati realtà. La vendita abusiva itinerante risulta essere ormai capillare e sistematica in diverse parti della città: riguarda principalmente prodotti ortofrutticoli, ma si sta estendendo rapidamente anche ad altre categorie merceologiche, in particolare merce per la casa e fiori.

Questa forma di abusivismo crea, alle imprese commerciali in sede fissa, ma anche al commercio ambulante legalmente esercitato, ingenti danni e perdite d’incasso, stimabili in alcuni milioni di euro all’anno. Ciò che più preoccupa Fiesa-Confesercenti è la mancata applicazione delle misure previste per contrastare questo fenomeno. In questo modo, in coloro che vendono senza autorizzazione o intendono farlo, si determina la percezione di impunità ed un continuo aumento del numero di venditori abusivi. “Sono chiari a tutti – sostiene Daniele Mariani, presidente provinciale di Fiesa-Confesercenti e presidente nazionale di Assofrutterie- i notevoli danni, sia economici che sociali, provocati da queste forme di abusivismo commerciale che finiscono per alimentare il circuito perverso del lavoro nero, dell’evasione fiscale e, a volte, addirittura, del riciclaggio dei proventi in altre attività illecite e socialmente dannose. È necessario, quindi, intensificare le azioni di controllo, repressione del fenomeno e sequestro della merce”.

Da tempo Fiesa-Confesercenti, l’associazione di categoria degli operatori alimentari aderente a Confesercenti, è attenta a questo serio problema, al punto che, anche recentemente al Nucleo di Polizia Commerciale sono state date indicazioni rispetto a luoghi, tempi ed autori di vendite abusive di prodotti ortofrutticoli. Purtroppo, però, la situazione pare non migliorare ed il senso di frustrazione da parte di molti operatori è grande nel notare che a fronte di chi – raccogliendo le briciole lasciate dalla grande distribuzione – osserva rigorosamente la legge, paga le tasse, garantisce un servizio sociale e di presidio del territorio, ci sono sempre più “furbetti” che esercitano impudentemente attività fuorilegge. Fiesa-Confesercenti chiede dunque che si dia vita, con il concorso delle associazioni di categoria, ad una vera e propria task force capace di contrastare queste tipologie di vendita illegale e di garantire un maggiore impegno e controllo da parte delle istituzioni e degli addetti alla vigilanza, nonché l’applicazione rigorosa delle sanzioni previste.

“Confesercenti-Fiesa – dichiara Alberto Crepaldi, segretario provinciale – ritiene che il rispetto della legalità sia uno dei più importanti valori sociali che garantisce una concorrenza leale nel settore commerciale e che come tale debba rappresentare un impegno prioritario, comune di Istituzioni e associazioni economiche; anche perché – precisa Crepaldi – è inconcepibile che attività di vendita illegali possano prosperare in maniera così palese e per così lungo tempo, considerata la presenza di una normativa commerciale di fatto liberalizzata, che lascia a tutti libertà d’impresa nel rispetto però delle regole basilari di natura amministrativa e fiscale”.
















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