Questa sera alle 20.45, presso la Sala dei Contrari della Rocca di Vignola (gentilmente concessa dalla Fondazione di Vignola) saranno presentati il 9° volume della Rivista “Gente di Panaro” e la “Cronaca Galli”, a cura del Gruppo di Documentazione Vignolese “Mezaluna-Mario Menabue”.
Il n° 9 di Gente di Panaro (Edizioni il Fiorino-Modena) riporta articoli di storia locale di vari autori, tra cui Anna Maria Coslovi che analizza e commenta un ampio scritto settecentesco sulla Podesteria di Monfestino; Silvia Marra che ripercorre la storia del Macello di Vignola – ora in disuso – e ne ripropone un recupero funzionale. Seguono tre articoli di carattere autobiografico di Onorio Venturi, Gino Cavani e Amato Varini tutti incentrati sul periodo bellico e l’immediato dopoguerra. Lidia Righi Guerzoni ci porta invece nella chiesa di San Giovanni Battista di Spilamberto interamente affrescata nell’800 dal pittore modenese Augusto Valli. Maria Giovanna Trenti ci descrive “Palazzo Barozzi”, ovvero il palazzo della signoria prima Contrari poi Boncompagni di Vignola non cadendo nell’annosa discussione se sia o meno opera del Barozzi, ma analizzando il suo indiscusso valore architettonico. Vi è poi ampio spazio dedicato alla celebrazione del V centenario della nascita di Jacopo Barozzi, con la riedizione di due interessanti articoli relativi alle celebrazioni del secolo scorso ed un interessante articolo interamente fotografico sulla raccolta di cartoline di Amelio Ognibene, che illustrano le opere architettoniche del famoso architetto vignolese.
Nel corso della serata sarà anche presentata (e distribuita gratuitamente a tutti i Soci del Gruppo Mezaluna) la Cronaca vignolese del cappellano Antonio Galli (Edizioni FG – Savignano s.P.) scritta alla fine del ’700, che idealmente si collega alla cronaca del Belloi e costituisce un importante congiungimento con le successive cronache del periodo risorgimentale.
La “Cronaca”, edita grazie ad un paziente – e pluriennale – lavoro di trascrizione del manoscritto originale ad opera di Massimo Bazzani, è stata pubblicata anche grazie al contributo del Comune di Vignola e della Fondazione di Vignola e costituirà un importante fonte di documentazione per molti studiosi e appassionati di storia locale.
