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Modena: al via il Piano territoriale di coordinamento

Aumento delle aree protette, soprattutto in pianura e in collina (dall’attuale 6,5 al 10 per cento del territorio provinciale); rafforzamento del sistema delle relazioni e conferma delle grandi opere per la mobilità (dal sistema ferroviario regionale agli scali merci, dalla Cispadana al completamento della Pedemontana); rallentamento dell’espansione insediativa privilegiando la riqualificazione, il recupero, il riuso, mentre le nuove espansioni dovranno essere limitate e strategiche.

Sono solo alcuni esempi degli obiettivi e delle azioni strategiche previste dal Documento preliminare del Ptcp di Modena, il Piano territoriale di coordinamento provinciale, presentato lunedì 26 marzo nella prima seduta della Conferenza di pianificazione.

Il Documento, approvato dalla giunta provinciale nelle scorse settimane, è frutto di un lavoro di approfondimento e consultazione svolto anche attraverso il Forum Ptcp che ha permesso il coinvolgimento, accanto alle istituzioni locali, delle associazioni economiche e sociali del territorio.

“Con l’avvio della Conferenza si avvia la nuova fase che porterà all’adozione del Ptcp da parte del Consiglio provinciale entro l’anno” ha annunciato il vice presidente della Provincia Maurizio Maletti ricordando che si tratta di uno strumento di pianificazione che definisce l’assetto del territorio e che è sede di raccordo e verifica delle politiche settoriali e strumento di indirizzo e coordinamento per la pianificazione urbanistica comunale.

Negli obiettivi generali si sottolinea come il territorio sia un bene finito e vada premiata la qualità e l’innovazione, non la rendita: “Le espansioni – spiega Maletti – dovranno essere legate a miglioramenti di sistema misurabili: se rispondono a esigenze produttive, dovranno essere, per esempio, aree ecologicamente attrezzate; se servono alla residenza, saranno condizionate a obiettivi di risparmio energetico e idrico, a far aumentare le dotazioni di edilizia residenziale sociale e così via”.

Alla Conferenza partecipano tutti i soggetti coinvolti nel percorso di definizione del Ptcp: dalla Regione ai Comuni fino alle Province confinanti, dagli enti di gestione delle aree naturali alle Autorità di bacino dei fiumi e ai Consorzi di bonifica, Prefettura, Soprintendenze, Arpa, Ausl, Corpo forestale dello Stato, Vigili del fuoco. La seconda seduta è in programma in maggio, ma sarà preceduta da quattro seminari di approfondimento dedicati a sistema economico e sociale, sicurezza e risorse del sistema naturale ambientale, sistema inseditativo e mobilità.

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