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Sassuolo: DS ringraziano partecipanti al convegno sul distretto

Nella giornata di lunedì 29 si è svolto il convegno dei DS del Distretto ceramico un convegno per presentare il risultato di uno studio e di un esame della situazione economica e sociale del distretto.


Grande partecipazione di pubblico, erano infatti presenti tutti gli interlocutori politici ed istituzionali del distretto, delle due provincie e della regione oltre al Ministro Chiti, tutti i soggetti sociale ed economici imprenditori, dirigenti e quadri che operano nel distretto.

A tutti loro il nostro ringraziamento sincero e l’impegno dei DS a portare avanti gli impegni che ci siamo assunti.
Un grazie particolare ai mass media per il risalto dato all’iniziativa.

La relazione di Ferruccio Giovanelli in apertura del convegno
Un cordiale saluto a tutti voi che avete accolto il nostro invito a questo momento di riflessione collettiva sulla situazione econo-mica e sociale del nostro distretto.
In questi mesi sono stati prodotti molti dati, alcune ricerche inte-ressanti sul distretto e molte riflessioni che devono essere messe a sintesi e cercare insieme di trovare le soluzioni che permettano al Distretto di restare competitivo nel mondo e di mantenere una si-gnificativa capacità produttiva nelle nostre realtà.
I DS del Distretto dopo le elezioni amministrative del 2004 hanno messo al lavoro nel corso del 2005 e del 2006 un gruppo di ricer-ca composto da amministratori, dirigenti politici e tecnici con due obiettivi principali:
1. aggiornare e condividere le valutazioni sui punti di forza e sui punti deboli del Distretto Ceramico;
2. individuare le soluzioni migliori affinchè la politica e le istitu-zioni locali possano dare un contributo più efficace al consoli-damento degli ottimi risultati occupazionali, di reddito, di be-nessere diffuso che il distretto ha raggiunto in questi ultimi 30 anni.
Il gruppo ha lavorato molto ha esaminato dati, ha ascoltato inter-locutori importanti del mondo produttivo e sociale, ha visitato un importante distretto produttivo tedesco che ha prodotto significa-tive esperienze di riconversione produttiva ed ha prodotto il do-cumento che avete avuto modo di leggere e che vi verrà illustrato dal Prof. Fiorani e dall’Arch. Baldini che ha come obiettivo prin-cipale quello di suscitare una discussione aperta, franca, senza re-ticenze per individuare pochi punti condivisi a cui insieme vo-gliamo lavorare nel campo della politica e delle istituzioni con tempestività.
Questo lavoro lo vogliamo consegnare ai DS provinciali affinchè diventi una parte significativa dell’analisi dell’imminente confe-renza di programma che stiamo preparando ed a tutte le istituzioni locali:
1. la Regione che col suo Presidente Vasco Errani (che ringrazio per la sua presenza) ha sempre dimostrato attenzione al distret-to affinchè nei prossimi anni utilizzi la pianificazione strategica come elemento innovativo di forte selezione delle priorità di area vasta ed utilizzi la leva economica per indirizzare un mo-do nuovo di lavoro comune tra le istituzioni locali;
2. le Province di Modena e Reggio oggi presenti (…..) che di re-cente hanno sottoscritto un protocollo di lavoro comune affin-chè nei loro PTCP diano all’agenda strategica del distretto il ruolo di definizione delle scelte prioritarie dello sviluppo;
3. ai Comuni del Distretto ceramico sia modenesi che reggiani af-finchè scelgano un modo nuovo di lavoro comune che in questi anni si è un pò troppo sfilacciato e che deve permetterci di ri-lanciare una capacità di lavoro integrata che garantisca l’esigenza di tener conto dell’area vasta e delle peculiarità di ogni Comune.
Di certo il Distretto è un’area dalle forti specificità, e da forte o-mogeneità dal punto di vista produttivo, demografico, culturale, ma non possiamo dire che vi sia appartenenza o identità collettiva.
Non sappiamo agire come attore collettivo, non esiste un mecca-nismo decisionale per cui qualcuno è legittimato a parlare a nome del gruppo.
Abbiamo provato a ragionare in termini di scenario a 10-15 anni, per evitare il rischio che esiste sempre guardando la realtà quello di vedere da vicino, ma sfuocato da lontano.
Il declino di un’area produttiva spesso deriva dall’incapacità di raggiungere gli obiettivi importanti nel lungo periodo, tutto ciò non comporta che necessariamente le imprese vadano male, ma che vadano perse capacità tecniche, manifatturiere ed imprendito-riali.
Per una comunità complessa come la nostra le strategie di contra-sto del declino o di perseguimento del successo hanno bisogno di strumenti di visione, di formulazione degli obiettivi e di strumenti di pianificazione strategica.
Sono convinto che non saremo capaci di mettere in campo una strategia efficace senza un adeguato cambiamento della struttura organizzativa, se non produrremo cambiamenti a questo livello è praticamente sicuro che rimarremo alle dichiarazioni di intenti.
Dobbiamo riuscire a coinvolgere e mettere in gioco i diversi sape-ri del territorio: il pubblico ed il privato, i professionisti e gli ope-rai.
La capacità di governance deve quindi portarci ad un accordo formalizzato tra gli attori del territorio.
Le domanda a cui rispondere è la seguente: è sufficiente la politi-ca in atto ai vari livelli comunali, provinciali, regionali?

Le imprese devono fare le loro scelte per avere successo sui mer-cati mondiali, noi tutti dobbiamo investire sul capitale sociale dell’area, anche se ancora non tutte le soluzioni sono chiare, e tut-to ciò ci permetterà di trovare le risposte che ancora non ci ap-paiono completamente delineate.
I due temi prioritari su cui è necessario produrre innovazione per preparare il futuro sono:
1. il capitale umano, l’istruzione, l’innovazione tecnologica e tra-sferimento tecnologica e la cultura con le proposte che trovere-te nella relazione di Fiorani e che non riprendo;
2. la logistica e l’ambiente: modernizzare la logistica delle merci e delle persone, ridurre il traffico merci nei centri abitati, sal-vaguardia dei corridoi naturalistici, a partire dai corsi d’acqua ed un nuovo modello di costruire che utilizzi la certificazione energetica delle abitazioni e favorisca l’utilizzo di materiali na-turali per la bioedilizia facendo del distretto un punto avanzato della qualità del settore edilizio.
I DS cercheranno di portare questa discussione nelle istituzioni locali per dare seguito a questi impegni.
Solo se sapremo insieme, senza perdere tempo a ricercare ruoli per ciascuno di noi, lavorare a ricercare le soluzioni condivise e all’altezza della sfida che abbiamo di fronte quest’occasione non sarà stata inutile.
Grazie e buon lavoro a tutti e permettetemi di chiudere con un ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito a questo con-vegno ed a voi per essere qui.

(Ferruccio Giovanelli – Segretario DS Sassuolo)
















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