Per il “Giorno della Memoria”, giornata istituita in Italia con la Legge del 20 luglio 2000 per ricordare la Shoah e la liberazione il 27 gennaio 1945, sessantadue anni fa, dei prigionieri internati ad Auschwitz, anche l’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia si inserisce nel programma delle iniziative organizzate dalle istituzioni modenesi e reggiane per commemorare la data e, soprattutto, per riviverne i profondi significati collegati a questa celebrazione.
Due gli appuntamenti, promossi per l’occasione domani, giovedì 25 gennaio, per richiamare l’attenzione della popolazione e degli studenti sulla travagliata e drammatica vicenda degli ebrei in Italia e in tutta Europa e, più in particolare, a Modena durante gli anni del fascismo, dopo l’introduzione delle leggi razziali del 1938 e delle deportazioni in massa.
Un primo momento coinciderà con la deposizione di corone alle ore 8.45 davanti alla targa, posta nell’atrio della facoltà di Giurisprudenza (via Università, 4) a Modena, dedicata a quel gruppo di 6 docenti che in quegli anni fu allontanato dall’Università e ingiustamente perseguitato per la sua origine ebrea. Vittime illustri di quei provvedimenti furono: Benvenuto Donati, Leone Maurizio Padoa, Enrico Ravenna, Alessandro Seppilli, Angiolina Levi e Marcello Finzi costretti ad abbandonare l’insegnamento e, in molti casi, a riparare all’estero in un sofferto esilio.
A seguire a partire dalle ore 9.00 presso l’Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia (Largo S. Eufemia, 19) a Modena, avrà luogo l’incontro aperto alla cittadinanza e, in particolare, agli studenti delle scuole superiori “Per non dimenticare. Antisemitismo e shoah”.
L’iniziativa, organizzata con la collaborazione dell’Istituto storico della Resistenza di Modena e della Fondazione ex campo di Fossoli, si prefigge lo scopo di ricostruire in termini storici quella che è stata la realtà della Shoah e del contesto in cui si è consumata, associandola a racconti di vita di coloro che hanno avuto modo di poter testimoniare la tragica esperienza della deportazione nei campi di sterminio.
Dopo i saluti delle autorità accademiche e civili sarà proiettato il documentario “Per ignota destinazione”, diretto da Piero Farina e trasmesso dalla RAI, che lungo il filo di una ricostruzione storica propone intense testimonianze di ebrei italiani, molti dei quali transitarono per Fossoli prima di raggiungere le destinazioni dei lager nazisti.
“Antisemitismo e Shoah” sarà il titolo dell’intervento della dott.ssa Valeria Galimi, ricercatrice dell’Università di Siena, esperta di storia della Shoah, che proporrà successivamente un’analisi del contesto culturale e politico in cui furono perpetrati i crimini contro gli ebrei in Europa e in Italia, mettendo il luce il clima culturale e le conseguenze di odiosi provvedimenti legislativi che stabilivano l’inferiorità razziale degli ebrei, emarginandoli completamente dalla vita sociale e privandoli dei più elementari diritti.
Perché il campo di Fossoli, come era organizzato e cosa ha rappresentato in termini strategici sono gli argomenti su cui si svilupperà il contributo di Giovanni Taurasi, direttore della Fondazione ex campo di Fossoli, riguardante appunto “Il campo di Fossoli”.
Alcuni dei ragazzi delle ultime classi del Liceo Scientifico Wiligelmo di Modena saranno, poi, chiamati a concludere l’incontro con la lettura di lettere, alcune pubblicate altre ancora inedite, inviate da ebrei italiani passati per il campo di Fossoli e deportati, in seguito, ad Auschwitz.