Somigliano a dei piccolissimi bruchi, gli scienziati li hanno battezzati con il nome di tardigradi, sono allevati presso il Dipartimento di Biologia Animale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia ed il prossimo autunno voleranno nello spazio. I singolari esemplari saranno ospiti della Missione russa Foton-M3, nell’ambito del Progetto MoMa.
I piccoli animali sono stati allevati dal Dipartimento di Biologia Animale dell’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia, sono dei minuscoli invertebrati e sono animali molto diffusi, ma poco conosciuti, che devono il loro nome ad un illustre docente reggiano Lazzaro Spallanzani.
Questi microscopici organismi possiedono la particolarità di sopravvivere naturalmente in condizioni di totale essiccamento, di congelamento (anche a bassissime temperature), di forti pressioni idrostatiche e di massicce dosi di radiazioni’.
Per queste loro caratteristiche i tardigradi sono uno dei pochi gruppi animali, scelti dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’Agenzia Spaziale Europea per esperimenti da condurre a bordo del veicolo russo che verrà lanciato nell’autunno del 2007.
Il progetto universitario modenese si inquadra nell’area di ricerca dedicata agli organismi, nell’ambito del Progetto nazionale MoMa (Applicazioni Biotecnologiche dalle Molecole all’Uomo: La Ricerca Spaziale applicata al miglioramento della qualita’ della Vita della popolazione anziana), finanziato dall’Asi e coordinato dall’Università di Udine.
Il progetto MoMa coinvolge 38 tra le più importanti istituzioni di ricerca italiane e 10 imprese del settore aerospaziale ed è finalizzato all’individuazione di misure per prevenire gli effetti delle radiazioni ed alla comprensione degli effetti della microgravità sugli organismi. In particolare, prevede lo studio degli effetti dell’ambiente spaziale sulla struttura e sulla funzione delle molecole biologiche, sulla fisiologia cellulare, sulla fisiologia di piccoli animali e sull’uomo per raggiungere un duplice obiettivo: sviluppare contromisure innovative per la salute degli astronauti in ambiente extraterrestre e trovare soluzioni ai problemi legati all’invecchiamento.
Le ricerche che verranno condotte in ambito modenese sono rese possibili dalla presenza di un attrezzato e qualificato Laboratorio universitario per questo tipo di indagini, dedicato allo studio degli adattamenti evolutivi, dotato di sofistica strumentazione all’avanguardia.