Il senso di un percorso creativo e artistico che dopo una stagione teatrale non esaurisce la sua intensità e il suo desiderio di comunicazione risiede nella capacità di rinnovarsi, crescere e trasformarsi. I Tre studi per una crocifissione di e con Danio Manfredini, in scena al Teatro delle Passioni dal 16 al 21 gennaio (feriali ore 21, festivo ore 17), testimonia come uno spettacolo nato anni fa, attraverso pause e riprese, possa assecondare i cambiamenti dell’uomo che lo ha creato con la passione e la visionarietà dell’artista.
Manfredini ha saputo rigenerare lo spettacolo dando a questo termine un valore che non si risolve nei confini dello stile ma che, aprendosi prima di tutto a se stesso, è variato al mutare della sua stessa vita. Gli spettatori che hanno assistito al debutto dello spettacolo anni fa, si troveranno di fronte a uno spettacolo diverso, fatto che racchiude in sè il mistero del teatro e la sua impossibilità a replicarsi. L’assolo, il cui titolo attinge a un’opera pittorica di Francis Bacon, dipinge tre figure che evocano la condizione drammatica degli esseri umani appartenenti al mondo contemporaneo. I tre percorsi individuali attraverso brevi monologhi tratteggiano un’umanità capace di accogliere dentro di sé le stimmate di una vita frastagliata. Danio Manfredini incontra queste tre figure: nel primo studio inventa un personaggio che vive in un contesto psichiatrico e, vagando tra le sedie vuote, dà voce con fragilità e simpatia, ai fantasmi della sua memoria. Il secondo studio è invece ispirato ad un personaggio di Un anno con tredici lune di Rainer Werner Fassbinder, il transessuale Elvira che viene colto nel bilancio della sua vita prima del gesto tragico che la conclude. E’ il drammaturgo francese Koltès a ispirare il terzo studio che, riprendendo brani del monologo La notte poco prima della foresta, ritrae un extracomunitario alle prese con una grande capitale europea. Dentro, il desiderio di colmare la solitudine con un incontro e condividere una notte di pioggia. Tutti e tre i personaggi, mostrano i segni del loro dolore e, anche nella loro disperata euforia, nascondono le ferite dell’esistenza.
Per informazioni e prenotazioni: biglietteria telefonica (dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13); tel: 059/2136021; Biglietteria dei Teatri tel: 059/2032993.