“Non abbiamo scuse da chiedere, perché non ci
siamo mai occupati dei ticket della Lombardia, ma relativamente a quanto osservato oggi dal presidente Formigoni, sono necessarie due
puntualizzazioni che ne ribaltano le conclusioni”. Così comincia la replica dell’assessore regionale alle Politiche per la salute dell’Emilia-Romagna, Giovanni Bissoni, nel merito di quanto affermato
questa mattina dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, in sede di conferenza stampa.
“In Emilia-Romagna – dice Bissoni – ci sono più esenti, in quanto la popolazione anziana ha un’incedenza maggiore; in secondo luogo i non
esenti pagano comunque meno dei cittadini lombardi, perché i singoli ticket sono complessivamente più bassi e poi perché in Emilia-Romagna non c’è il ticket sulla farmaceutica. Questi sono dati di fatto. Il problema,
nasce forse dal fatto che ci si è basati su tabelle
ministeriali che sono frutto delle modalità con cui si registrano nei bilanci aziendali i ticket pagati dai cittadini: tali tabelle registrano infatti solo i ticket pagati presso le strutture pubbliche, escludendo
quelli pagati alle strutture private accreditate (molto diffuse in Lombardia) e il ticket sulla farmaceutica che per la stessa ragione
valgono, secondo stime ufficiali 2006, oltre 130 milioni di euro. È chiaro che ciò modifica e ribalta la classifica proposta”.
“Circa i criteri di finanziamenti dei sistemi sanitari regionali – conclude l’assessore Bissoni -, che valutano la popolazione residente anche sulla base dell’età, come peraltro fa la stessa Lombardia nel
finanziamento alle proprie aziende, non c’è che da ribadire che si tratta dei criteri più seri tra quelli disponibili e peraltro annualmente condivisi fra le Regioni ed il Governo”.