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Modena: disabili e lavoro, più garanzie su servizio tutor

Migliorare la qualità degli inserimenti lavorativi dei disabili e creare le condizioni per garantire un servizio che oggi, pure previsto, non risulta sempre possibile fornire. E’ l’obiettivo della proposta di convenzione tra enti locali e Azienda sanitaria locale per il servizio di mediazione che è stata presentata nei giorni scorsi dall’assessore al Lavoro della Provincia di Modena Gianni Cavicchioli alla Commissione provinciale di concertazione.


L’iniziativa ha lo scopo di garantire l’applicazione del tutoraggio eventualmente indicato dalla commissione di accertamento nella relazione di diagnosi funzionale del lavoratore disabile. Oggi, infatti, non sempre i datori di lavoro e l’Azienda Usl sono in grado di fornire questo servizio di accompagnamento che rappresenta, spiega Cavicchioli, “una ulteriore misura per migliorare le condizioni di svolgimento del rapporto di lavoro, così come tutte quelle che possiamo definire di collocamento mirato sul quale la Provincia ha investito e continuerà a investire importanti risorse”.

In occasione della presentazione, però, i rappresentanti di alcune delle associazioni di disabili presenti hanno abbandonato i lavori della Commissione di concertazione lamentando un mancato coinvolgimento nell’attività ordinaria dell’organismo. «L’attuale normativa – spiega Cavicchioli – prevede chiaramente il coinvolgimento delle associazioni esclusivamente sui temi di loro competenza e il superamento della precedente situazione (la sottocommissione per il collocamento dei disabili prevista dalla Tripartita fino allo scorso anno) consente, inoltre, una rappresentanza più vasta, con ben dieci componenti, delle associazioni del settore». E rispetto alle dichiarazioni rilasciate da Antonio Mazzarella (Anmic), Cavicchioli precisa di non aver mai detto che “i disabili non partecipano alla crescita economica del paese: è un’affermazione ingiusta e offensiva, così come ritengo offensivo mettere in bocca ad altri cose mai dette”.

Cavicchioli, comunque, auspica che riprenda al più presto la collaborazione con tutte le associazioni sulle questioni occupazionali dei disabili, a partire proprio dalla definizione della convenzione sul servizio di mediazione: “Sono convinto, infatti, che questa sia la strada migliore da seguire per ottenere risultati nell’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, non basta reclamare un diritto per quanto legittimo e sacrosanto, bisogna creare le condizioni per goderlo nel migliore dei modi”.

















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