Secondo il rapporto di Unioncamere, presentato oggi per la prima volta insieme alla Regione, l’economia dell’Emilia Romagna è cresciuta nel 2006 più del previsto. Il Pil, infatti, ha registrato un aumento dell’1,9% a fronte di quello previsto che doveva fermarsi al +1,6. Il dato rappresenta anche un’accelerazione rispetto al 2005 che aveva regisrato un +0,9%.
E’ l’export con un’impennata del 9% (5,4% in termini cosiddetti reali) e’ l’indicatore di crescita tra i piu’ forti. Il trend riguarda le esportazioni di tutti i settori: dal comparto non metallifero (+7,6%) alla moda (+6,7%) fino all’agroalimentare (+11%) e ai prodotti della metalmeccanica (oltre il +10%).
Bene anche gli investimenti che aumentano di un punto percentuale. In particolare, gli imprenditori hanno favorito la spesa per l’innovazione di macchinari e impanti (+1,4%) rispetto a quella per la costruzione di capannoni (+0,5%). In ripresa apprezzabile è soprattutto l’industria, il cui fatturato è passato dal +0,1% del 2005 al +2,4% del 2006.
E mentre calano le ore di cassa integrazione ordianaria e straordinaria, l’occupazione è in crescita del circa lo 0,7% a fronte di un tasso di disoccupazione quasi del 70% rispetto ad una media nazionale di circa il 59%.
Per il prossimo anno, Unioncamere prevede che l’Emilia Romagna mantenga il ritmo di marcia, con un pil al + 1,7% e un export al 3,3%. Si dovrà aspettare ancora, invece, per vedere una fase di piena tonicità dei consumi.