La tradizione del presepe, inventata da San Francesco d’Assisi nel 1223 con una rappresentazione vivente in un bosco, continua ad appassionare e a spingere tanti in una sorta di pellegrinaggio alla ricerca delle Natività più suggestive, classiche o originali.
In Emilia-Romagna non c’è che l’imbarazzo della scelta, partendo dal presepe di sabbia ‘più grande d’Italia’, realizzato a Rimini sul tratto di spiaggia che comprende i bagni 25-26-27 (fino al 7 gennaio). Poco lontano, nell’acquario di Cattolica, c’è invece una Natività piccola ma originale, che riposa sul fondo della vasca degli squali. Chi ama i ‘presepi viventi’ può scegliere quello di Ravenna, che viene messo in scena l’antivigilia di Natale in piazza San Francesco, accompagnato da coro, musiche e voci narranti; oppure quello di Milano Marittima (Ra), dove il 17 dicembre centinaia di figuranti animeranno le strade della località marina. Nella stessa domenica Casola Valsenio (Ra) ospiterà un Natività ambientata nell’Ottocento, che avrà come set il centro storico, compresi cortili e vicoli.
Se il presepe di sale di Cervia resta un unicum, se il presepe d’acqua di Comacchio e quello della Marineria di Cesenatico si contendono il primato della suggestione, una visita da non mancare è quella a Longiano (Fc), che ogni anno allestisce Natività di ogni genere, da quelle meccaniche a quelle d’artista. A Riolo Terme (Ra), nella Rocca trecentesca, si può ammirare il presepe monumentale del ceramista Enzo Babini (fino al 28 gennaio). Nella chiesa del Suffragio di Brisighella è esposta (fino al 15 gennaio) la Natività di sabbia realizzata (a scopo benefico) da due artisti italiani, uno spagnolo e un cubano.
Chi ama il classico deve salire fino Castell’Arquato (Pc), dove nel Palazzo della Prefettura sono in mostra (fino al 14 gennaio) opere d’arte da diverse collezioni, tra cui la Maffi-Bonomini, con il famoso Presepe Provenzale. Anche a Modena (chiesa del Voto, via Emilia centro, fino al 14 gennaio) si può ammirare una selezione di presepi del Settecento della tradizione napoletana e bolognese, provenienti in gran parte da collezioni private.
