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Natale: Cia, non ci saranno spese folli negli acquisti

Gli italiani spenderanno circa 5,8 miliardi in acquisti alimentari natalizi (l’1,2% in più rispetto al 2005). È questa, infatti, una delle prime stime di mercato – resa nota oggi dalla Cia, la Confederazione italiana agricoltori – che fa prevalere gli acquisti
tradizionali a quelli esotici.


Certo, occorrerà aspettare altre indagini per capire meglio la tendenza di mercato del 2006, ma è comunque possibile avere già qualche indicazione
importante.
Guardando più nel dettaglio, a ottenere buone prestazioni di mercato dovrebbero ancora una volta essere i vini e gli spumanti italiani. Per le
etichette nazionali, infatti, è prevista una vendita di oltre 80 milioni di bottiglie, con Asti e Prosecco in testa.
Tra le carni e gli insaccati spiccano polli e tacchini, suini (i cui consumi, dopo il crollo dovuto all’aviaria, sono tornati a crescere), cotechini e zamponi che verranno, anche quest’anno, preferiti ad ostriche, caviale e salmone (prodotti che dovrebbero registrare un calo nei consumi tra il 15 e il 18%).

Unica nota stonata – sempre stando alle stime di Cia – sarà fatta registrare per la frutta e la verdura che dovrebbero subire un calo negli acquisti del 4,5% rispetto all’analogo periodo del 2005. Alla base dei problemi di mercato, i rincari registrati al dettaglio e all’ingrosso, mentre sui campi l’andamento è completamente l’inverso con una flessione dei listini praticati dai produttori agricoli tra il 3 e 5%.

Nel settore ortofrutticolo, tuttavia, alcune “voci” dovrebbero risultare in controtendenza. Si tratta della frutta secca (noci, nocciole e mandorle),
che dovrebbe segnare una crescita nelle vendite del 3,2%) e dei legumi (lenticchie e fagioli in testa), che dovrebbero mettere a segno un rialzo
del 2,8%.
In picchiata, invece, i consumi di frutta esotica (tanto ricercata negli anni passati): ananas, avocado, banana, mango. Prodotti che dovrebbero
avere una diminuzione superiore al 20%.

Per gli acquisiti dei prodotti agroalimentari, infine, gli italiani si rivolgeranno in prevalenza alla grande distribuzione commerciale (56%), seguita dai negozi tradizionali (24%), dai mercatini locali (18%) e da internet (2%).
















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