Sono iniziati i controlli sui phone center dopo l’entrata in vigore del regolamento comunale votato all’unanimità dal consiglio comunale e già leggo, non senza preoccupazione, le prime polemiche (peraltro anonime) inviate da un sedicente immigrato al giornale online Sassuolo2000.
Il regolamento in questione, a parere di AN, detta finalmente regole che appartengono alla convivenza civile ancor prima che al diritto e si pone come obiettivo quello di vedere finire quelle situazioni di disagio e tensione che regnavano in precedenza.
Il razzismo, quindi, non c’entra proprio nulla.
Semmai, gli stranieri che lavorano nel nostro paese devono rendersi conto che, oltre ai diritti (cui sono stati incondizionatamente abituati da certa sinistra), esistono anche i doveri e che un esercizio commerciale (come appunto un phone center) deve rispettare fondamentali regole di decoro e di igiene, oltre che di ordine pubblico, altrimenti deve essere chiuso.
Gli immigrati apprendano e rispettino le nostre leggi e i nostri regolamenti comunali, altrimenti, invece di trincerarsi dietro a puerili e inaccettabili accuse di razzismo e di mancanza di democrazia, se ne tornino pure da dove sono venuti.
AN auspica controlli a tappeto sui phone center anche nei prossimi mesi da parte della Polizia Municipale, con conseguente chiusura degli esercizi commerciali che – pure dopo un anno per mettersi in regola – non risulteranno avere i requisiti previsti dal regolamento comunale.
Luca Caselli – (Consigliere Comunale Sassuolo e Provinciale AN)
