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Imprese: terzo trimestre 2006 il peggiore dal 2000

Tra luglio e settembre le nuove imprese nate in
Italia sono state poco meno di 80.000, mentre quelle che hanno cessato l’attività sono state quasi 60.000, con un saldo positivo quindi di 20.000
unità, lo 0,33% in più rispetto a fine giugno. Non molto, visto che il terzo trimestre 2006 è stato il peggior terzo trimestre dal 2000 ad oggi.


I dati diffusi da Unioncamere sono contenuti nell’ultimo studio Movimprese, condotto da Infocamere, sull’andamento demografico delle
imprese italiane ed evidenziano come solo il mattone, ovvero l’edilizia, sia il settore che ancora traina la crescita.

A livello regionale è invece la Lombardia che tira di più le nascite (12.193), anche se, considerando
il saldo tra avvio e cessazione dell’attività, è il Lazio che registra la crescita più significativa (+0,58%).
Il terzo trimestre 2006, sottolinea in particolare Unioncamere, ha registrato rispetto allo stesso periodo dell’anno passato un lieve rallentamento della dinamica positiva (nel 2005 il saldo luglio-settembre si era attestato a +27.825 unità, per un tasso di crescita pari allo 0,46%) mentre, considerando gli ultimi sette anni, la crescita è risultata in assoluto la più contenuta, come risultato di un minor numero di iscrizioni e un maggior numero di cessazioni.

Il confronto, spiegano a Unioncamere, va comunque effettuato sempre sui trimestri corrispondenti (in questo caso appunto il terzo)
perchè la demografia delle imprese è fortemente influenzata da fattori stagionali.
Quasi un terzo dell’aumento nel numero di imprese si deve all’edilizia che, con 6.582 unità in più, spiega il 32,5% del saldo complessivo.

Notevole anche l’apporto delle attività immobiliari e degli alberghi e ristoranti che, con un saldo rispettivamente pari a 2.976 e a 2.715 unità,
spiegano il 14,7% e il 13,4% del saldo totale. Insieme, sottolinea ancora Unioncamere, questi tre settori nel trimestre hanno determinato da soli il
60,6% dell’intero saldo.

L’associazione segnala inoltre come il 55,4% del saldo positivo (11.221 unità in valore assoluto) sia stato determinato dalle imprese che hanno
adottato la forma delle Società di capitali, la cui crescita prosegue su valori nettamente superiori alla media.

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