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Ergonomia, ovvero come lavorare meglio e in sicurezza

Lavorare significa spesso eseguire movimenti ripetitivi, spostare dei pesi, assumere posture molte volte innaturali. Ciò a lungo termine può portare all’insorgere di vere e proprie patologie: nel 2004 a Modena sono state ben 1.198 le denunce di “malattie professionali”.


E’ ormai noto, dunque, che la sicurezza sul lavoro deve riguardare non solo il comportamento dell’operatore, ma anche le condizioni e gli ambienti del lavoro stesso. E’ qui che entra in campo l’ergonomia, che studia il lavoro umano secondo un approccio che vede collaborare diverse discipline quali l’ingegneria, la psicologia, la medicina, la sociologia, l’architettura.



Il contributo di questo approccio multidisciplinare alla sicurezza sul lavoro è stato analizzato stamattina ad Ambiente Lavoro Convention nel corso del seminario “Ergonomia applicata. Esperienze di progettazione e di miglioramento di posti di lavoro, metodi, organizzazioni”, promosso dal Dipartimento di Sanità Pubblica dell’Azienda USL di Modena, Assessorato politiche per la salute della Regione Emilia Romagna, ISPESL (Istituto Superiore per la Prevenzione e Sicurezza del Lavoro), SIE (Società Italiana di Ergonomia) e INAIL.



“Rispetto al passato sta cambiando il compito della disciplina. L’ergonomia di “correzione” lascia sempre più il passo all’ergonomia di “prevenzione”– ha spiegato Maurizio Catino, vicepresidente della SIE e docente dell’Università Milano Bicocca –. Oggi, partendo dai bisogni e dai desideri degli utenti, si interviene per progettare e costruire ambienti di lavoro favorevoli, sicuri e affidabili”.



L’ergonomia trova sempre più ampie aree di intervento nel campo della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, fornendo strumenti e conoscenze da utilizzare affinché le persone possano lavorare con sicurezza, comfort ed efficacia.

E’ quanto ha dimostrato l’incontro di stamattina, proponendo una carrellata di casi applicativi in cui l’ergonomia ha fornito soluzioni concrete per migliorare il lavoro nei settori più diversi: ospedaliero, tessile, metalmeccanico, caseario, grande distribuzione, occhialeria, stampaggio plastica, telecomunicazioni.



La lavorazione per la trasformazione del latte bovino in formaggio Parmigiano Reggiano, ad esempio, è nota per privilegiare la “manualità”. Fino a pochi anni or sono la movimentazione e il sollevamento manuale delle inconfondibili forme appariva una condizione obbligata, strettamente collegata ad una produzione dai connotati artigianali. Buona parte delle lavorazioni di trasformazione, però, se svolte senza l’ausilio di alcuna attrezzatura, espongono gli operatori del caseificio al rischio di disturbi o patologie di tipo acuto o cronico al rachide ed a possibile sovraccarico degli arti superiori. Negli ultimi 3-4 anni un numero sempre crescente di caseifici ha adottato soluzioni tecniche “ergonomiche” – quali carrelli elevatori, azzeratori di peso, paranchi con scorrimento su guide – che hanno limitato significativamente le condizioni di rischio da movimentazione manuale di carichi.



L’ergonomia costituisce, inoltre, un’importante risorsa per l’inserimento lavorativo di persone disabili, proprio perché coniuga il suo aspetto “tecnico” con lo studio delle forme di lavoro organizzato, dei loro processi e dei sistemi di gestione. A questo proposito, sono stati mostrati dei prototipi di postazioni di cassa per supermercati adatte a disabili su sedia a rotelle ed è stata presentata l’esperienza dell’albergo milanese Hilton Milan che ha inserito nel proprio organico dieci persone con disabilità, attraverso un’attenta definizione delle mansioni e il riadattamento delle postazioni lavorative.



Il seminario si è chiuso con la presentazione della nuova banca dati INAIL “Buone prassi e buone tecniche per la prevenzione” in tema di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali, all’interno della quale è presente uno spazio dedicato all’ergonomia e all’organizzazione del lavoro. Una proposta finale che vuole essere un’occasione per arricchire e dare continuità ai temi affrontati dal seminario.
















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